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E’ partita ieri da Milano, l’undicesima edizione del festival MiTo che propone la Natura come tema universale attorno al quale superare paure e conflitti. Oggi sarà la volta di Torino.

«Questa edizione è di particolare ampiezza», afferma il presidente di MiTo Anna Gastel, che a 20 anni recitò in L’Innocente, ultimo film diretto da suo zio Luchino Visconti.

I concerti, 140 in 19 giorni, divisi tra Milano e Torino.
Si è iniziati ieri alla Scala e si replica oggi 4 settembre al Teatro Regio.

Il programma del concerto inaugurale, intitolato Quattro paesaggi, creato dal direttore artistico Nicola Campogrande e propone quattro differenti modalità di relazionarsi alla Natura: in apertura la prima esecuzione italiana di This Midnight Hour della 37enne inglese Anna Clyne, ispirata ai versi di Juan Ramòn Jiménez e Charles Baudelaire. A seguire il Concerto per pianoforte di Gershwin (1925) affidato al pianista Jean-Yves Thibaudet.

La seconda parte vede invece l’esecuzione della ouverture di Dvoràk Nel regno della natura (1891) e la Suite n.2 da Daphnis et Chloé di Ravel, in cui il compositore evoca una lussureggiante alba di una Grecia immaginaria.

Sul podio Ingo Metzmacher che dirige la Mahler Jugendorchester.

Anche quest’anno gli elementi che caratterizzano MiTo saranno riproposti: alternanza tra grandi teatri e in luoghi inconsueti e decentrati, gratuità di alcune serate e prezzi ridotti, breve introduzione a ogni concerto per avvicinare nuovo pubblico, concerti dedicati ai bambini e, infine, l’«Open Singing» che ha caratterizzato l’edizione passata con i suoi venticinquemila «cantori» in piazza del Duomo a Milano e San Carlo a Torino.

Gli autori contemporanei saranno 115, tre in più rispetto all’anno precedente.

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