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Una gravidanza a rischio, a causa di un sangue troppo raro rischiava di danneggiare il feto, ma per fortuna è stata portata a termine grazie alla capacità di trovare quell’unico donatore in Italia con un gruppo sanguigno compatibile, grazie al quale è stato possibile fare trasfusioni di sangue direttamente in utero e salvare così la vita della nascitura.

Federica (nome di fantasia) è nata a luglio, anche se la sua storia viene raccontata soltanto ora per la prima volta.

Sta bene ed è già a casa con la sua mamma: non avrà alcuna conseguenza da questa brutta avventura, grazie anche al lavoro degli esperti del Policlinico di Milano.

La madre di origini sudamericane si rivolse alla clinica Mangiagalli del Policlinico per la sua gravidanza. In passato aveva avuto un aborto spontaneo, e per questo ha scelto di farsi seguire in un centro di alta specializzazione. I primi esami, però, hanno mostrato da subito che qualcosa non andava: la donna aveva sviluppato degli anticorpi che aggredivano i globuli rossi del feto,a causa del suo tipo di sangue molto raro, che si chiama `fenotipo Rh deleto´: condizione che varia molto in base alla popolazione, ma che comunque si verifica in meno dello 0,2-1% dei casi.

La donna è stata allora seguita dall’Ambulatorio di Ematologia della gravidanza e da quello di Patologia della Gravidanza e Medicina Fetale, per tenere monitorata la gestazione. E tutto sembra essersi concluso per il meglio.

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