Arte: dal 24 settembre al 23 gennaio, a Firenze mostra dei 70 dipinti del Bronzino

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La prima esposizione mai realizzata al mondo delle opere pittoriche dell’artista cinquecentesco Agnolo di Cosimo, detto il Bronzino (1503-1572), si terrà dal 24 settembre al 23 gennaio a Palazzo Strozzi, a Firenze, che ospiterà oltre settanta dipinti, mostrati poche volte al pubblico.

Il Bronzino rappresenta senza ombra di dubbio, la miglior corrente manieristica italiana del Cinquecento toscano, quando la regione, e la città di Firenze, erano  governati dal casato dei Medici (allora il signore era Cosimo I).

Conosciuto come l’artista capace di tratteggiare molto bene l’austerità e la grandezza degli aristocratici che nei suoi quadri appaiono distanti e alteri ma hanno anche una dimensione più umana e più naturale.

L’abbondante produzione di Bronzino che, nel 1439 divenne pittore della corte granducale dei Medici di Firenze, più dei suoi quadri d’altare (Risurrezione della figlia di Giara, Firenze, Santa Maria Novella; Cristo al limbo, Uffizi) e degli affreschi (cappella di Eleonora di Toledo, Firenze, Palazzo Vecchio) è però qualitativamente dominata dai ritratti, in cui espresse la limpida precisione del proprio stile nella resa viva dei personaggi (ritratto di Guidobaldo da Urbino, Firenze, Galleria Pitti; ritratti di Bartolomeo e Lucrezia Panciatichi, di Cosimo I, di Eleonora di Toledo con il figlio Giovanni, Firenze, Uffizi; di Andrea Doria, Brera) che sembrano incarnare un superiore ideale di perfezione.

Molti ritratti sono andati perduti, ma quelli che rimangono oltre a testimoniare la spiccata abilità dell’artista offrono una visione della vita fiorentina dell’epoca e di un mondo di ceto e di censo superiore: eleganti architetture, interni ricchi di drappi di seta, librerie con in bella mostra libri, calamai, sono lo sfondo ideale per descrivere l’ambiente che li circonda.

A caratterizzare lo sviluppo della pittura di questo artista, sono soprattutto le Madonne, eseguite nel periodo tra il 1540 e il 1550, e che rivelano proprio il passaggio dal Classicismo al Manierismo.

Di evidente modello michelangiolesco, le Madonne di Bronzino si presentano possenti, dalle forme scultoree, dai colori accesi ma di una bellezza più distesa, meno patita.

Sempre al modello michelangiolesco Bronzino conforma anche il tema erotico, in chiave satirica e scherzosa, come Venere e Cupido: un quadro destinato, in via riservata, al Re di Francia, Francesco I, noto per le sue doti di seduttore di bellissime donne.

Giovanna Manna

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