Era stata definita ‘La Stupenda’ e anche ‘The Incomparable’: Joan Shuterland, una delle più grandi cantanti del Novecento, il più famoso soprano australiano, è morta ieri all’età di 83 anni.
Tito Gallazzi, direttore dell’Opera Giocosa di Savona, era un suo grande amico da oltre 50 anni, e la ricorda così.
“Amava molto l’Italia qui ha debuttato nel 1960 in ‘Alcina’ di Haendel alla Fenice di Venezia. Poi ha cantato alla Scala, al Massimo di Palermo, al San Carlo, a Bologna, a Roma, a Genova”.
In quegli anni i teatri italiani per la scritturazione proponevano contratti a sei mesi, ma lei per la sua bravura riusciva a conquistrare contratti a cinque anni.
Nacque il 7 novembre del 1927 a Sydney, in Australia, dopo una lunga e imponente carriera, Shuterland vent’anni fa, si ritirava dalle scene per godersi un pò la vita privata.
Viveva in Svizzera, a Les Avants vicino Montreaux, con suo marito Richard Bonynge, direttore d’orchestra, ed è li che è morta “serenamente”.
Gallazzi la descrive come una donna semplice e pragmatica, molto professionale e generosa: “Alla fine dei suoi spettacoli c’erano sempre code sterminate di fan, ma lei si metteva nel gabbiotto del portiere e firmava tutti gli autografi. ‘Queste persone sono arrivate qui per me da lontano – mi spiegava – ed è giusto che io li accontenti” conclude.
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