A differenza del matrimonio civile quello acattolico cambia soltanto in ordine alla forma della celebrazione.
Il ministro del culto acattolico è autorizzato dalla legge dello Stato alla funzione celebrativa.
Coloro che stanno per sposarsi, devono dichiarare, all’ufficiale dello stato civile che è competente per celebrare il matrimonio, che intendono celebrarlo davanti ad un ministro di culto diverso da quello cattolico;
l’ufficiale di stato civile, allora riscontra l’adempimento delle formalità preliminari, ed accertato che nulla si oppone alla celebrazione del matrimonio, rilascia autorizzazione scritta con indicazione del ministro davanti al quale la celebrazione deve aver luogo.
Quel ministro deve dare lettura degli artt. 143, 144 e 147 cod. civ., e alla presenza di due testimoni, rilascia la dichiarazione espressa da entrambi gli sposi, l’uno dopo l’altro, di volersi prendere rispettivamente in marito e in moglie, allo stesso modo secondo quanto è prescritto per la celebrazione del matrimonio civile.
Dopo la celebrazione, l’atto di matrimonio sarà trasmesso all’ufficiale di stato civile affinchè ne curi la trascrizione nei registri dello stato
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