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Il trapianto del viso è un recente intervento chirurgico: obiettivo primario di questo intervento è quello di restituire la funzione, ma soprattutto di migliorare l’immagine corporea del paziente.

Da una recente intervista del Prof. Dr. J.M. Dubernard dell’ Università Claude Bernard di Lione, pioniere dei trapianti della mano e del viso, il dr. Capretti mette in risalto alcuni aspetti dello stato del’ arte di questa nuova innovativa terapia microchirurgica.

Il trapianto del viso è un allotrapianto (allogenico tra persone della stessa specie) composito di tessuti: pelle, ossa, muscoli, vasi sanguigni, nervi.

Ogni tessuto ha una sua immunogenicità e problemi di rigetto.

I primi allotrapianti di tessuti risalgono ad oltre dieci anni fa e sono stati i trapianti di mano e della parete addominale eseguiti in diversi parti del mondo, mentre il primo trapianto del viso è stato eseguito cinque anni fa nell’ agosto del 2005.

I dati odierni presi dall’ ” International Registry on hand and composite tissue transplantation “ indicano 52 trapianti di mani e 13 trapianti faciali.

Allo stato attuale le indicazioni al trapianto della faccia sono limitate: è un settore completamente nuovo i primi trapianti eseguiti sono stati in seguito ad incidenti (morso di cane) e a gravi ustioni come nel caso di un pompiere gravemente ustionato nella porzione inferiore del viso, ma recentemente si stanno proponendo alcuni nuovi casi di malattie rare (neurofibromatosi).

Va considerato che il trapianto facciale è un intervento tecnicamente difficile. Sembra tuttavia che secondo l’esperienza del chirurgo francese sia più semplice trapiantare e adattare una nuova faccia che una nuova mano.

La spiegazione è che per vedersi il viso bisogna guardarsi allo specchio; al contrario l’uso della mano è sempre sotto il controllo visivo.

I miglioramenti dei recenti trapianti del viso riguardano l’aspetto funzionale.

Il primo trapianto della faccia non era in grado di alimentarsi, di bere, di fumare e/o baciare: la paziente usciva di casa con una maschera. Allo stato attuale la stessa paziente ha ripreso le funzioni in precedenza perse.

L’obiettivo del trapianto del viso è il ripristino delle normali funzioni della vita. Va comunque ricordato che il trapianto completo del viso richiede la risoluzione di diversi problemi, basta pensare alla funzione delle palpebre che devono permettere la visione e contemporaneamente proteggere il globo oculare. Non solo, è un intervento chirurgico di equipe, necessita di diversi specialisti: otorini, chirurghi plastici, microchirurghi , immunologici e chirurghi specialisti dei trapianti.

E’ un intervento elettivo eseguito in pochi centri al mondo (non ancora effettuato in Italia); l’intervento chirurgico e i suoi follow-up hanno inoltre un doppio scopo, quello di monitorare la ricostruzione microchirurgica e la reazione di rigetto.

Infine un ultima curiosità: come avviene la selezione a livello estetico del donatore?

Vengono selezionati donatori compatibili sia per la tipologia che per l’elasticità della pelle.

A cura di Dr. Alberto Capretti
Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva
Milano

Giovanna Manna

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