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Gangor è il film che parla della condizione femminile in India. E’ stato tratto da un racconto della grande Mahasweta Devied, “Cos’hai dietro il corsetto, che hai?” sotto la firma di un regista italiano, Italo Spinelli.

ll film racconta la storia di Upin, un fotoreporter inviato nel Bengala Occidentale per documentare lo sfruttamento e la violenza subita dalle donne tribali.

Ebbene, l’uomo fotografa Gangor, una donna locale, mentre è impegnata ad allattare seno nudo il suo bambino.

Quella foto sarà pubblicata in prima pagina su un quotidiano indiano e cambierà la vita della donna.

Upin, senza accorgersi di nulla, torna a cercare Gangor e senza volerlo entra in contesto violento che mai avrebbe pensato, anche perchè il suo lavoro è sempre stato incentrato sulla denuncia sociale.

E’ un racconto che denuncia gli stupri che vengono perpetuati contro le donne nelle zone più povere dell’India, ma narra anche la vita tribale di molte zone di questo paese, dove il sesso femminile ha anche molte “parità” sociali con l’uomo.

Infatti, queste donne sono forzate a lavori disumani da parte dei capi, come avviene per gli uomini, ed a vivere in campi, però all’stesso tempo vi è un’eguaglianza sociale, è permesso il divorzio, vi sono matrimoni liberi e non esiste la dote.

A dichiararlo la stessa scrittrice.

Il regista ha lavorato molto bene. E’ riuscito a fondere tra loro le caratteristiche della fiction a quelli di un documentario. Italo Spinelli ha dichiarato”E’ sicuramente un film particolare anche per l’India e spero venga accolto bene, perchè in questo paese la censura è molto forte e le scene di nudo e l’argomento trattato potrebbero ostacolarne l’uscita in sala”.

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