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Durante il convegno “La sanità difficile” tenutosi a Roma si è toccato l’argomento relativo agli sprechi della sanità italiana, cercando di capire come porre fine a tutto ciò suggerendo così eventuali misure da adottare.

Ebbene, dal monitoraggio “Sentinelle della salute” effettuato dal Codacons si è scoperta una disuguaglianza di cifre, a carico del SSN in merito all’acquisto dei farmaci tra regione e regione.

Nel triennio 2008-2010 la spesa sanitaria per l’acquisto di farmaci è risultata molto elevata.

In questo periodo abbiamo Emilia Romagna, Lombardia, Lazio, Sicilia e Campania, dove la Lombardia è risultata la prima regione per il consumo di farmaci contro l’infertilità femminile, consumate cinque volte di più rispetto a Lazio, Campania e Sicilia.

Mentre, si rileva che in testa alle regioni più moderate c’è l’Emilia Romagna, esclusi i farmaci contro l’ipertensione arteriosa.

In Campania, invece, i medicinali più usati sono quelli contro ipertensione, psoriasi, dermatiti e artrite.

La Sicilia, ha il primato per l’uso di farmaci contro la schizofrenia e i disturbi mentali (5,7% della popolazione contro il 5,1% di Lombardia e il 4,7% del Lazio).

Carlo Rienzi, presidente dell’associazione di difesa dei consumatori e dell’ambiente, nata nel 1986, ha voluto parlare di una denuncia presentata alla Corte dei Conti, alle Procure e ai Nas riguardante alcune anomalie riscontrate nella spesa a carico del SSN.

Secondo il presidente del Codacons il deficit della sanità non è reale. In realtà va nelle casse delle aziende farmaceutiche.

E’ impossibile pensare che in una regione si prescrivano farmaci contro l’epilessia per dieci milioni di euro e in un’altra per cinquecentomila euro.

Si ipotizza che vi sia un’associazione a delinquere dietro questi numeri nelle prescrizioni delle medicine.

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