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E’ stata messa a punto una nuova tecnica per la fecondazione assistita, basata su uno speciale trattamento degli embrioni che raddoppia e, in determinati casi, triplica le possibilità di concepimento.

Questo il risultato di una ricerca condotta dalla Care Fertility di Manchester, in Gran Bretagna, coordinata dal dottor Simon Fishel. Il nuovo metodo ha due caratteristiche basilari: non danneggia gli embrioni e identifica le anomalie genetiche.

In base a questa ricerca, il test comincia 4-5 giorni dopo la creazione della cellula, ossia quando è ancora nello stadio di blastocisti.

Il dottor Fishel spiega: “In questo stadio l’embrione è formato da un nucleo di cellule che diventeranno il bambino circondato da altre che formeranno la placenta”. Ciò che i ricercatori hanno fatto è stato sviluppare “un test per quelle del secondo gruppo, in modo da non interferire con quelle più importanti”.

L’inseminazione, consiste appunto nell’introduzione gli spermatozoi all’interno del corpo della donna allo scopo di favorire la nascita di un embrione, ed è una tecnica di concepimento molto conosciuta. Purtroppo però, l’infertilità di coppia è un problema sempre più vasto che anche in Italia affligge decine di migliaia di persone.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dai dati raccolti stima che siano il 15-20% le coppie con problemi di fertilità nei Paesi industrializzati.

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