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Le allucinazioni non sempre devono essere negative o spaventose: a volte si tratta di invasioni gradevoli con cui e’ possibile stabilire una relazione che produce effetti positivi. Questo è quanto emerge dalla due giorni milanese.

Sono circa 270 mila le persone che in Lombardia avrebbero potuto sentire voci che non provengono dall’esterno. Questo non e’ un allarme dice il dottor Giuseppe Tissi, responsabile del Centro psico-sociale dell’Ospedale Sacco, che è tra i promotori dell’Incontro ‘Sentire le voci, far sentire la propria’ che si tiene al Teatro del Buratto a Milano.

Secondo Tissi, quando le voci sono sgradevoli, perche’ minacciose o svalutanti, o danno ordini, diventano un problema, è in questi casi che e’ importante un lavoro di ricerca del trauma che le ha originate.

L’invito, del dott. Tissi, è rivolto a tutti coloro che temono di essere considerati “matti”, uscendo allo scoperto: “Gli studi raccolti dal professor Marius Romme, docente presso l’Universita’ di Maastricht, condotti su 15mila persone – spiega l’esperto – hanno evidenziato che una percentuale compresa tra il 2 e il 4% dell’intera popolazione e’ coinvolta da questo fenomeno. Questa percentuale e’ composta per due terzi da persone senza alcuna patologia psichiatrica. Se si analizzano i risultati di questi studi sui lombardi, si scopre che esiste un numero stimabile intorno alle 270mila unita’. Le persone normali che hanno almeno una volta nella loro vita ‘sentito le voci’.

Purtroppo, l’esperienza clinica degli psichiatri rimane all’oscuro di questa parte di uditori che sono in numero maggiore di quelli cui le voci provocano “sofferenza”. Chi ha provato l’esperienza dell’allucinazione uditiva a volte lo nasconde anche alle persone piu’ care. “Ma e’ un atteggiamento errato – dice Tissi -. In questi casi, la paura di trasformare il proprio status in “paziente” puo’ condurre a una vita isolata.

Il direttore generale del Sacco, Alberto Scanni spiega “L’incontro di oggi deve contribuire a creare una maggiore consapevolezza e a rasserenare gli ‘uditori nascosti'” Poi aggiunge “E anche le persone che sentono voci negative devono sapere che la sensazione di ‘invasione’ che provano puo’ essere limitata ed eliminata con l’aiuto dei servizi di salute mentale, imparando a riconoscere l’origine delle proprie emozioni e ad accettare se stessi e la propria situazione”.

Lo scopo di questa due giorni è quello di dare alle persone la possibilità di sapere che la sensazione di invasione che provano può essere eliminata con l’aiuto dei servizi di salute mentale e che non devono in alcun modo sentirsi dei matti.

2 pensiero su “Lombardia: sono 270 mila le persone che sentono voci che non esistono”
  1. Bella iniziativa! Mi auguro che possa aprire al dialogo con queste voci interne che, è vero, non sempre sono sintomo di patologia psichiatrica, ma devono in ogni caso essere considerate come segnali di un bisogno profondo di esprimere qualcosa. Occorre lealtà con se stessi per non censurarle e lasciare che si esprimano meglio, rivolgendosi ad un professionista dell’ascolto, ad uno psicoterapeuta o ad uno psicoanalista, che possa ascoltarle attraverso la voce di chi le sente, dare loro spazio e coglierne il bisogno autentico che le muove.

  2. salve sono una ragazza di 42 anni affetta dal les e sento voci specialmente dai vicini chenon ci sono piu’ e che mi rimbombono con aggressivita’ ho ipocausia e lesione al cervello insomma da anni che sono cosi prima vedevo occhi prendo risperdalinsomma ovorrei fare parte di un gruppo grazie sara

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