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La protonterapia è tecnica oncologica radioterapica che utilizza il bombardamento di protoni, accelerati da un ciclotrone (o sincrotrone) e concentrati sul tessuto neoplastico con la massima precisione.

Ebbene oggi questa pratica è considerata particolarmente efficace. In molti casi, i risultati si sono rivelati migliori di quelli della radioterapia convenzionale, della chemioterapia e della chirurgia, sia per quello che riguarda l’eliminazione della neoplasia sia per una minore incidenza di effetti collaterali.

Rispetto alla radioterapia tradizionale, i vantaggi della protonterapia sono:
– controllo potenzialmente maggiore del tumore, elevata precisione nell’identificazione del target e dosaggio integrale inferiore
– numero inferiore di effetti collaterali per i tessuti sani
– percentuali di sopravvivenza più elevate nel lungo periodo per i pazienti

Eppure nonostante questo principio sia noto da 40 anni e oltre 40.000 pazienti siano stati curati con questa tecnica, le difficoltà tecnologiche, finanziarie e amministrative ne hanno limitato l’utilizzo.

Per questo, ENEA e Regione Lazio hanno firmato una Convenzione che utilizzerà un finanziamento di 11 milioni di euro per la realizzazione di un acceleratore lineare per protonterapia per la cura dei tumori.

L’Istituto Superiore di Sanita’ (ISS), gli Istituti Regina Elena e il San Gallicano (IRE-ISG), vogliono che l’ENEA realizzi questo prototipo mettendo a disposizione le sue tecnologie fisiche piu’ avanzate.

L’ISS vuole mettere a disposizione le sue competenze in campo biologico e l’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena le sue conoscenze cliniche nel trattamento delle neoplasie.

L’acceleratore sarà ideato presso il Centro Ricerche ENEA di Frascati e al termine della sperimentazione, la cui durata e’ stimata in tre anni circa, verra’ installato presso l’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma. La presenza nel Lazio del Centro di protonterapia, unico nel centro-sud d’Italia, permetterà di trattare circa 900 pazienti l’anno.

L’acceleratore lineare verra’ costruito nell’ambito del progetto TOP IMPLART con un brevetto ENEA e sara’ in grado di sviluppare un range di energia fino a 140 megaeletttronvolt (MeV).

Questa potenza sarà usata per curare diverse patologie, in particolare il melanoma uveale e i tumori della base cranica e della colonna vertebrale, ma non solo.

Infine, sarà usato nelle neoplasie pediatriche.

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