Dal grasso si possono prelevare le cellule staminali per la rigenerazione dei tessuti

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Le cellule staminali adulte del grasso che possediamo, aumentano la rigenerazione dei tessuti e riescono a fare anche altro. Infatti, molte di esse, rappresentano una preziosa banca naturale di cellule di ricambio.

A sostenerlo uno studio condotto dai ricercatori dell’Istituto dei tumori Regina Elena e dell’Istituto San Gallicano di Roma pubblicato nell’ultimo numero della rivista scientifica Cell Trasplantation.

Secondo gli scienziati, le cellule staminali adulte, contribuiscono in modo significativo alla rivascolarizzazione del tessuto, alla rigenerazione ed alla funzione dell’organo.

Negli Stati Uniti ad esempio, 400.000 persone l’anno sono trattate con autotrapianto di tessuto adiposo.

Nella chirurgia plastica, la tecnica di prelievo delle staminali adulte dal grasso (tessuto adiposo) prelevato dalla stessa persona (liposuzione) è considerata semplice e sicura.

Per questo, l’uso delle cellule derivate dal tessuto adiposo potrebbe permettere un’accelerazione dei risultati estetici e migliorare la vita dei pazienti.

Oltre al campo estetico, esiste un campo della medicina rigenerativa e ricostruttiva che può trarre vantaggi dal grasso aspirato inestetico che pochi anni fa veniva buttato via.

Queste cellule possono essere applicate nella terapia cellulare, finalizzata all’incremento dell’efficienza del trapianto autologo di tessuto adiposo, in alcuni casi di chirurgia conservativa o di ricostruzione tessutale dopo traumi, mastectomie, ulcere, radioterapia e interventi chirurgici di varia natura.

La dottoressa Rita Falcioni ha spiegato “L’obiettivo del nostro studio è stato comprendere come incrementare la rigenerazione del tessuto tolto dopo intervento chirurgico al fine di rigenerare l’epitelio sovrastante. Abbiamo dimostrato che le cellule staminali adulte ottenute dal tessuto adiposo esprimono alti livelli di markers di staminalità e che questi si mantengono agli stessi livelli di espressione per almeno 3 mesi. Abbiamo quindi analizzato la loro capacità di differenziare a breve e lungo termine di coltura in vitro e abbiamo osservato che le cellule staminali adipose adulte sono in grado di differenziare in adipociti anche dopo 3 mesi di coltura in vitro confermando l’ipotesi che queste cellule mantengono tutte le caratteristiche di staminalità anche in coltura a lungo termine”.

Giovanna Manna

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