Secondo gli ultimi studi, l’inquinamento atmosferico può essere considerato uno dei primi fattori di rischio dell’insorgenza dell’infarto.
Questo può, infatti, essere la conseguenza di patologie pregresse, cattiva alimentazione, stili di vita non consueti (fumo, alcol, droga e stress).
Un gruppo di ricercatori della Hasselt University di Diepenbeek e dell’Università Cattolica di Lovanio, in Belgio, hanno scoperto nello smog, un ulteriore fattore di rischio.
Gli scienziati, hanno esaminato i dati di 36 studi precedenti, eseguiti su volontari in fascia di età compresa tra i 44 e i 72 anni. Successivamente, ne hanno calcolato il rischio di infarto legato ad ogni singolo fattore.
Da qui è emerso appunto, che l’inquinamento atmosferico è ai primi posti, con una percentuale superiore anche alla droga.
Pertanto, lo smog risulta il maggior fattore di rischio per l’infarto, con una percentuale pari allo 7,4%, a seguire lo sforzo fisico, poi l’alcol, il caffè, stress, rabbia e droga.
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