Dall’Unione europea arriva una decisione molto discussa per la qualità alimentare. Infatti, un nuovo regolamento comunitario in vigore dal prossimo primo aprile autorizza la commercializzazione di olio d’oliva “deodorato”, ovvero olio di scarsa qualità fatto passare come extravergine, grazie all’innalzamento dei limiti massimi di alchil esteri, composti chimici che si formano nelle miscele di bassa qualità.
La Coldiretti non ci sta e mette in guardia, consigliando di evitare il rischio di acquistare oli di oliva deodorati che vengono fatti passare per extravergine di qualita’. Esorta, pertanto, a scegliere prodotti che presentano il miglior rapporto prezzo-qualita’ senza farsi tentare dal compare prodotti a prezzi stracciati che non coprono neanche la raccolta delle olive.
Altro accorgimento da adottare è quello di assicurarsi che sull’etichetta ci sia l’origine nazionale delle olive evitando di affidarsi esclusivamente ai grandi marchi che spesso sono in realta’ di proprieta’ straniera.
Secondo l’organizzazione agricola, la messa in commercio di olio di bassa qualita’ è una delle ipotesi che potrebbe giustificare la vendita di extravergini a prezzi al di sotto dei sei euro che non sono sufficienti a coprire neppure le spese di raccolta delle olive in molte regioni.
La deodorazione e’ un’operazione di rettifica dell’olio di oliva che consente di trasformare oli di oliva non commestibili di scarsa qualita’ in oli di oliva senza difetti’.
Per la Coldiretti questa pratica fa concorrenza sleale alla produzione nazionale e, pertanto, può provocare seri danni al mercato mettendo a rischio l’uliveto italiano che arriva a contare 250 milioni di piante con una produzione di 40 oli extravergine d’oliva Dop/Igp.