Secchezza oculare: cause, cure e prevenzione

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La sindrome della “secchezza oculare” è divenuta nell’ultimo decennio una delle maggiori cause di fastidio agli occhi ed è stimato che in Italia ne soffra oltre il 50% della popolazione.

Una ridotta produzione di lacrime dalla ghiandola secernente (ghiandola lacrimale), o un anomalo drenaggio attraverso l’apparato lacrimale (canale lacrimale) provocano una disidratazione della superficie anteriore della cornea che a sua volta è responsabile di una serie di disturbi oculari quali: arrossamento, fastidio, prurito, lacrimazione riflessa, visione transitoriamente offuscata, sensazione di “sabbia negli occhi” ecc. che portano gli stessi ad essere più sensibili a fattori esterni.

La lacrima infatti, ha una funzione lubrificante e viene distribuita sulla superficie oculare attraverso l’apertura e la chiusura delle palpebre, che fungono come da “tergicristallo”. Essa è formata da lipidi, proteine, acqua ed altre sostanze (sali minerali, enzimi, mucina, ecc.) che proteggono l’occhio da eventuali infezioni e dalla disidratazione. Quando è presente una alterazione negli equilibri di queste sostanze, la qualità del cosiddetto “film lacrimale” viene alterata provocando così uno o più dei suddetti disturbi.

Tali fastidi possono accentuarsi notevolmente soprattutto con tempo secco, o cambi di temperatura (aria condizionata, riscaldamento), uso del computer, lettura prolungata, fattori ambientali (vento, fumo, smog, luce forte, buco dell’ozono), stress fisici (eccessivo lavoro, ore di sonno insufficienti,ecc.), fattori allergici (es. polline, acari, ecc.) o cause oculari concomitanti (es. cheratocono, glaucoma, ectropion, alterata chiusura palpebrale, pregressi interventi chirurgici, ecc).

L’utilizzo prolungato del videoterminale inoltre, puo’ incrementare notevolmente i sintomi di base dell’occhio secco, tanto che da pochi anni, per gli assidui del computer, è stato coniato un nuovo termine: “sindrome del videoterminalista” (che puo’ a volte essere accompagnata da cefalea ed altri sintomi).

Anche l’uso eccessivo o inadeguato delle lenti a contatto può favorire o addirittura complicare tale fenomeno, tanto da provocare una intolleranza alle lenti che spesso induce molti pazienti a sottoporsi alla chirurgia con il laser ad eccimeri (lasik con femtosecondi ,prk, lasek, ecc) per eliminare l’uso degli occhiali.

Altri fattori predisponenti possono essere l’età, squilibri ormonali (es. menopausa nelle donne), alcune malattie immunologiche o reumatiche (es. Lupus eritematoso sistemico, sindrome di SjÖgren, rosacea), del sistema nervoso o endocrino (tiroiditi, diabete, ecc.). Anche l’alterazione del film lacrimale provocata anche dall’uso di alcuni tipi di farmaci è spesso responsabile del danno alla superficie oculare.

In alcuni casi possono anche ostruirsi delle piccole ghiandole situate all’interno delle palpebre, dette di “Meibomio”, che sono responsabili della produzione della componente lipidica della lacrima, atta ad inibire l’evaporazione troppo rapida della stessa. In tal caso può instaurarsi un processo infiammatorio comunemente chiamato ”blefarite”.

Nelle fasi più avanzate questo disturbo può portare anche a un calo della vista, in rari casi anche grave se complicato da infezioni che possono essere principalmente batteriche, virali o micotiche.

La diagnosi di occhio secco viene effettuata dall’oculista attraverso alcuni test ambulatoriali indolore come: Test di Fluoresceina, Verde di Lisammina, Rosa di Bengala, attraverso i quali si può stabilire l’entità e la localizzazione effettiva del disturbo a carico della superficie oculare. Si tratta di alcuni coloranti che, una volta applicati all’occhio, aderiscono alle zone danneggiate permettendo di rilevare l’entità del danno oculare nell’ambito della diagnosi di occhio secco. Può inoltre essere valutata sia la quantità di lacrima presente nell’occhio con il test di Schirmer e del Break-up Time, che addirittura la qualità lacrimale con il Tearlab Test, che esprime l’osmolarità della lacrima stessa.

In base ai risultati di questi test e ad una anamnesi accurata, l’oculista darà al paziente la terapia più accurata e mirata ad eliminare tali sintomi.

La terapia per la sindrome da secchezza oculare è, nei casi più semplici, basata sull’impiego di sostituti lacrimali (più comunemente chiamate “lacrime artificiali”) in collirio (solo in Italia ne esistono oltre 200 tipi a seconda dei principi che si vogliono utilizzare: es. a base di acido ialuronico, ginko biloba, vitamine, amminoacidi, riepitelizzanti, ecc.),che, qualora necessario, possono essere associate ad anti-infiammatori, o antibiotici nei casi di sovra-infezione (in genere è di tipo batterico).

A volte sono proprio i conservanti dello stesso collirio a provocare dei discomfort, per cui il paziente spesso dovrà provare più colliri, fino a trovare quello “giusto”. Tali prodotti sono disponibili, infatti, anche in dei piccoli contenitori “monodose” (cioè senza conservanti), in gel o in spray oculare ai liposomi e vitamine, in modo da ottenere un effetto coaudivante e nello stesso tempo più prolungato.

Se i colliri non fossero sufficienti sono da qualche anno disponibili anche degli integratori alimentari, soprattutto a base di sali minerali, anti-ossidanti, vitamine, omega 3, fitoestrogeni, acido alfa-lipoico, lattoferrina, ecc. che aiutano anche a monte il problema, stimolando cioè la ghiandola lacrimale a produrre in maniera migliore la lacrima. Possono trarre ulteriore beneficio da questi integratori soprattutto quei pazienti le cui ghiandole corporee secernono in genere pochi liquidi (es. chi è affetto anche da secchezza alla bocca, alla gola, vaginale, ecc.).

Nelle forme più resistenti alle cure convenzionali si può applicare un collirio diluito alla ciclosporina che ha un effetto anche anti-infiammatorio, oppure nelle forme acute sottoporsi in laboratorio ad un prelievo di sangue in cui viene isolata e centrifugata la parte liquida (plasma) eliminando quella corpuscolata (globuli e piastrine) e dal quale poi verrà costituito un collirio sterile e personalizzato (detto “siero autologo” o “autosiero”) che contiene essenze del tutto naturali benefiche per la cura personalizzata della superficie oculare.

In ultima analisi un mini-intervento ambulatoriale consente l’inserzione di mini-tappi (detti “plugs”) a ridosso del puntino lacrimale inferiore e/o superiore, che inibiscono il riassorbimento fisiologico della lacrima verso il dotto lacrimale (che sfocia all’interno del naso). Questa procedura si esegue ambulatorialmente ed ha una durata di circa un minuto. I plugs sono progettati per essere di materiale riassorbibile in qualche settimana o mesi (es.acido ialuronico) o permanente (silicone), da scegliere in base al caso.

Le analisi diagnostiche e le cure mediche oggigiorno sono sempre più all’avanguardia grazie alla continua ricerca e numerose sono le ditte farmaceutiche sensibili al trattamento di questo disturbo che è in continua crescita.

Sicuramente una accurata visita oculistica preventiva, un corretto stile di vita ed un eventuale utilizzo di sostituti lacrimali appropriati, evitano le fasi avanzate di questo disturbo, e le spiacevoli conseguenze che possono ad essa essere associate.

Dr. Luca Gualdi
Medico Chirurgo Oculista
Roma

Giovanna Manna

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  • Buona sera io sono una ragazza di 20 anni. io passo tante ore al computer per questo ho ala secchezza agli occhi?

    • Buongiorno, a prescindere da tutto, l'uso del pc aumenta sicuramente la secchezza poiche'  gli occhi si chiudono e si aprono involontariamente (ammiccamento) con minore frequenza, per cui necessitano di essere lubrificati con dei colliri. Inoltre e' consigliato di effettuare delle pause per far "riposare gli occhi" qualche minuto.
      Saluti

  • Buongiorno, sono una ragazza di 25 anni, 4 anni fa ho subito un intervento con laser prk per la correzione di miopia. Da allora (in media una volta alla settimana) quando vado a dormire durante la notte si riaprono le cicatrici costringendomi a fare sempre il post operatorio debilitandomi per 2 o piu giorni e rivivendo quello stesso dolore. Per 2 mesi sono stata costretta a portare delle bende. Dopo due anni mi è stato detto che il problema principale è che durante la notte dormo con gli occhi semiaperti e questo mi porta un'eccessiva secchezza tale da farmi riaprire le cicatrici quando apro gli occhi per svegliarmi. Ho provato svariati colliri e creme notturne nonchè integratori di amminoacidi, tutto senza alcun miglioramento. Attualmente l'unica soluzione che ho trovato è l'utilizzo di lentine a contatto con cui dormo e cambio una volta al mese, nonostante ciò una volta al mese le cicatrici si riaprono, Dopo un anno e mezzo dall'utilizzo continuo delle lentine ho notato un aumento della secchezza oculare e provandole a togliere mettendo durante la notte una crema lubrificante oculare non riesco a stare per piu di 5 giorni. Avete qualche consiglio da darmi o dove posso rivolgermi per questo tipo di problema? Ho cambiato 10 oculisti in tutta italia e nessuno è riuscito a risolvermi il problema.

  • Salve, innanzitutto bisogna accertare se il problema dipende solo da un'alterazione della chiusura palpebrale quando dorme o se vi sono concomitanti cause (es. disfunzioni tiroidee, allergie, blefariti, ecc.) che possano alterare la lacrima sia qualitativamente che qualitativamente; in quel caso la terapia sarà mirata al problema. Per sopperire alla non corretta chiusura palpebrale, oltre all'uso di lacrime artificiali in gel prima di coricarsi, puo' provare con dello "stretching" della palpebra superiore, oppure ponendovi dei cerotti adesivi atti a migliorarne l'apposizionamento.
    Inoltre puo' provare delle lenti a contatto "customizzate" (peronalizzate) da contattologi che sono specializzati sul film lacrimale.
    Cordiali saluti
    Dr. Luca Gualdi
    luca@gualdi.it

    • Ringrazio per l'imminente risposta, se possibile le chiederei il numero di telefono del vostro studio per un eventuale prenotazione.
      Distinti saluti

  • Buongiorno, mi scusi, dato che soffro di secchezza oculare e sono in menopausa, mi può dire il nome di un integratore che contenga le sostanze a cui accennava? (sali minerali, anti-ossidanti, vitamine, omega 3, fitoestrogeni, acido alfa-lipoico, lattoferrina...)
    grazie in anticipo

  • Buonasera signora, non penso sia corretto fare pubblicità via internet,  se vuole mi scriva in privato a luca@gualdi.it, le elenchero' i nomi degli integratori a lei piu' appropriati.
    Cordiali saluti,
    Dr. Luca Gualdi

  • buonasera dottore . dopo aver guarito un graffio all ochio procurato dalla lentina ho sempre l occhio che mi rivede male..sto cercando di bere di + e di mettere + volte al giorno lacrime artificiali..inoltre avverto che quando vedo male e metto le lentine dopo alcuni minuti il problema scompare, forse perche la lentina lubrifica a lungo l occhio..cosa mi consiglia??mettendo lacrime blu yal a a lungo scomparirà il disturbo??

  • Buonasera, come le avrà già detto l’oculista che la segue, puo' instillare il Blu-yal-A senza limiti. Il fastidio visivo e quello che avverte all'occhio e' proporzionale all'entita' della cicatrice che ha lasciato il graffio. Per cui dipende com'e' attualmente: se in fase infiammatoria va curato con colliri anti-infiammatori, se infettiva con colliri antibiotici, se ancora tarda a cicatrizzare con dei colliri riepitelizzanti,etc... La lente ha contatto transitoriamente puo’ lenire i sintomi perché funge da “tappo”, ma l’abuso alla lunga puo’ recare dei problemi anche seri. Sarebbe per cui piu’ indicato ricontattare il suo oculista (che è in possesso dei suoi dati clinici) spiegandogli bene questi nuovi sintomi in modo che le possa dare la terapia piu' accurata.

    Cordiali saluti

    Dr. Luca Gualdi

  • Buongiorno dottore, sono una donna di 41 anni che diciamo da sempre è sofferente agli occhi (senso di pesantezza alle palpebre, bruciore e rossore). In data 19/12/2014 mi sono sottoposta privatamente a visita oculistica dove mi è stato riscontrato secchezza oculare piuttosto importante (effettuato anche il test di Schirmer e praticamente non ho lacrimazione). L'oculista mi ha consigliato di rivolgermi alla ginecologa perchè probabilmente la secchezza è causata dalla pillola anticoncezionale. Sono in attesa dei risultati delle analisi del sangue (tra le quali la ricerca di anticorpi antinucleo, analisi tiroide ed altri ancora) ed uso un collirio lubrificante prescrittomi dall'oculista. Il problema attuale è che nel giro di un mese per ben due volte mi sveglio con gli occhi completamente rossi, vitrei e doloranti. Ho fatto una cura con Ribomicin x 7 gg a metà dicembre ma ci sono voluti quasi 10 gg prima di vedere miglioramenti.
    Cosa altro potrei fare per alleviare i sintomi? Sabato ho comprato pure l'acqua borica per fare degli impacchi e trovo un pò di sollievo anche se solo momentaneo. RingraziandoLa anticipatamente Le porgo i miei migliori Saluti.

    • Buongiorno signora,
      il suo oculista giustamente le ha prescritto questi accertamenti in modo da andare a curare l'eventuale causa a monte che le sta provocando questa secchezza.
      La cura che dovrà effettuare dipenderà dal motivo che la sta scatenando (es. se è data dalla tiroide, andrà curata quest'ultima; se dalla pillola anti-concezionale, andrà sostituita con altri rimedi, ecc.). In ogni caso, a monte,  nel frattempo puo' migliorare la lubrificazione dei suoi  occhi con: A) colliri a consistenza più gelatinosa/densa da instillare la sera prima di dormire e/o durante il giorno; prendere per qualche mese integratori alimentari che migliorano la produzione lacrimale quali/quantitativa e fare impacchi caldi almeno mattino e sera. Se non dovesse trovare giovamento bisognerà passare a colliri piu' "forti" contenente azione anti-infiammatoria (es. FANS, ciclosporina e/o ad azione lievemente cortisonica a seconda dell'entità del quadro), oppure all'inserimento di "plugs" ad effetto transitorio (riassorbibili) o permanente  (non-riassorbibili) che otturano i canalini lacrimali in modo da tenere lubrificata piu' a lungo la superficie oculare).
      Direi di parlarne con l' oculista che la sta seguendo, portndogli in visione i test ginecologici e tiroidei da lui richiesti.
      Cordiali saluti ed in bocca al lupo.
      Dr. Luca Gualdi

  • Salve dottore , ho una secchezza oculare specialmente nell occhio destro. Ormai sono gia andata da 2 oculisti.  Quindi è secchezza oculare . Gli occhi stanno bene aparte la secchezza oculare, poco acqua nelle lacrime. L,oculista mi ha datto optive fusion gocce che mi fanno stare meglio ma nell occhio destro la secchezza e molto ostinata. Vorrei sapere se  secondo lei la situazione miglorerà perchè nell occhio destro prendo le gocce 25 30 volte al giorno secondo fastidio ostinato ????

  • Salve signora, il collirio da Lei menzionato è uno dei migliori attualmente in commercio per la secchezza oculare. Ma se dopo così tante instillazioni al dì non ha ancora risolto il suo problema, vuol dire che nel suo caso pero' non è quello adatto, oppure che va coaudivato da altri tipi di colliri o terapie. Per capire di quale tipo di secchezza si tratta,ma soprattutto per capirne l'origine e quindi poterle consigliarne la terapia, va effettuata una visita completa e visto che, come ha detto, ne ha già effettuate due, le consiglio di chiedere direttamente agli oculisti da cui è stata finora visitata, che in base ai dati obiettivi e alla sua storia clinica, le sapranno meglio consigliare. Purtroppo non si possono dare cure on-line senza avere a disposizione dati importanti alla mano.
    Cordiali saluti,
    Dr. Luca Gualdi

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