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Mentre, per motivi etici e religiosi, rimane al momento perentorio e indiscutibile il ‘NO’ all’impego di cellule staminali embrionali di origine umana per rigenerare tessuti e riprodurre organi del corpo, la ricerca scientifica, negli ultimi tempi, ha investito moltissimo sulle capacità curative e rigeneranti delle cellule staminali di origine vegetale.

Le cellule staminali vegetali sono ricavate dalla parte terminale della radice e possiedono la caratteristica di essere totipotenti, cioè capaci di indurre processi di rigenerazione cutanea in quanto queste, a contatto con la pelle, hanno la caratteristica di riprodursi all’infinito in maniera flessibile, adattandosi a svolgere qualsiasi tipo di funzione.

Le staminali vegetali possono così stimolare le cellule presenti nel nostro corpo, che con il passare del tempo rallentano la loro naturale funzione di rinnovamento.
Pur essendo diverse nella struttura biologica, le staminali vegetali hanno molti punti di somiglianza con le umane e sono state da subito applicate dalla ‘cosmoceutica‘ di nuova generazione nella produzione di creme di ringiovanimento e riparazione della cute e dei tessuti danneggiati dall’invecchiamento fisiologico e da fattori esterni, in alcuni casi gridando ad una vera e propria rivoluzione in campo medico ed estetico.

Il forte entusiasmo che ha accompagnato la pubblicizzazione dei prodotti con impiego di cellule staminali vegetali, in alcuni casi promettendo risultati da chirurgia estetica senza ricorrere all’invasività del bisturi, agendo direttamente sui geni, è stato però smorzato e ridimensionato dapprima dai ricercatori, che lamentano la cronica carenza di studi scientifici sugli effetti dei vari e molteplici prodotti cosmetici che troppo spesso vengono riversati sul mercato promettendo effetti miracolosi senza nessuna validità scientifica, e in seguito anche dal Giurì della pubblicità, intervenuto contro l’advertising di alcuni prodotti che garantivano, senza riscontri documentati e perciò non attendibili, il ringiovanimento rapido della pelle e la ricrescita dei capelli.

Virtus in media stat‘ dicevano i latini ed è anche quello che hanno sentenziato i medici che hanno dedicato studi più approfonditi all’utilizzo delle staminali vegetali.
Il fatto che l’eccessivo ottimismo dei media riguardo queste cellule e le loro potenzialità sia stato redarguito, non deve farci pensare che questi prodotti siano totalmente inefficaci.
Pare infatti che le staminali vegetali non siano altro che le note ‘biostimoline‘, ovvero sostanze impiegate da molti anni nella cosmeutica e nella farmaceutica per mantenere in buone condizioni la cute, nutrendola e riparandola.

La vera novità è che queste sostanze di nuova generazione non sono più ricavate dalle piante ma sono ottenute con colture cellulari vegetali, garantendo maggiore controllo della qualità e assenza di inquinanti ambientali.
Decisamente un’innovazione e un enorme vantaggio dal punto di vista della sicurezza del prodotto e del rispetto ambientale, ma evidentemente non una rivoluzione miracolosa.

a cura di Laura Rubegni
immagine di Riccardo Sabatini

Un pensiero su “Cellule staminali vegetali: la nuova frontiera della medicina applicata alla cosmesi”

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