La Campania, risulterebbe contaminata da elevati livelli di diossina (simile a quella sprigionatasi dall’incidente del Seveso) mentre le falde acquifere conterrebbero arsenico, cadmio, mercurio, piombo e le pericolosissime sostanze tumorali definite Pcb.
I picchi dell’avvelenamento sarebbero stati rilevati nei comuni limitrofi alle discariche e all’inceneritore di Acerra.
Questi sono gli allarmanti risultati emersi dallo studio Sebiorec, tenuto nascosto in Regione Campania e pubblicati ieri da L’Espresso.
Il rapporto Sebiorec è uno degli studi epidemiologici più importanti con biomarcatori condotti in Italia e – sebbene nel rapporto si legga che “i livelli di esposizione non sono tali da giustificare uno stato d’allarme sanitario” – i dati di certo non sono rassicuranti.
Il rapporto Sabiorec venne commissionato nel 2007 dall’allora presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino. E’ costato 250 mila euro, i suoi dati sarebbero pronti dallo scorso dicembre: 115 scienziati e medici hanno elaborato le informazioni necessarie raccolte sul campo, un team di esperti dell’Istituto Superiore della Sanità e del Cnr, nonché del Registro Tumori Campania e delle Asl territoriali.