Moda o follia? Abercrombie & Fitch presenta: il reggiseno imbottito per bambine

Con la linea estate 2011, la casa di moda americana Abercrombie & Fitch, è lieta di presentare: il bikini con reggiseno imbottito per bambine…. Voi inorridite?

E a cosa sarebbero serviti altrimenti anni e anni di Pamela Anderson bagnina!?
Tutta fatica e talento …ehm…artistico sprecato??? Nossignori.

Non è uno scherzo, è la pura verità e stavolta riguarda il lancio del nuovo modello di costumi per bambine seguito da un mare di polemica.

A & F è un brand che da anni piace soprattutto ai più giovani, proponendo capi alla moda, con un buon rapporto tra qualità e prezzo e testimonials maschili d’eccezione per nulla facili da dimenticare come Ashton Kutcher, o il nuovo modello James Preston, presenza fissa per mesi, a torso nudo, nello store Newyorkese, con cui le ragazze potevano farsi fare la foto ricordo (son soddisfazioni).

In fondo nulla di nuovo nella formula ‘provocare per pubblicizzare’, ma forse quando il ‘mezzo’ pubblicitario ha a che fare con l’infanzia, con i corpi delle bambine, e con la loro percezione di una fisicità completamente da formare, forse si rischia di perdere di vista il buon senso e di cadere nel cattivo gusto. (Parere del tutto personale).

Le obiezioni pubbliche sono dovute al fatto che da tempo la pubblicità e i mass media inducono comportamenti non adatti alla giovane età della clientela a cui si rivolgono inducendo una crescita comportamentale accelerata nelle piccole menti impreparate e travolte da messaggi equivoci e sbagliati.

Il brand americano, chiamato in causa, inizialmente ha difeso il bikini e controbattuto alle accuse sminuendone l’allarmismo, ma in seguito, dopo aver ricevuto diverse azioni legali, e numerose accuse mosse da genitori, medici, psicologi dell’infanzia e opinione pubblica, ha ritirato dallo store on line il famigerato oggetto dello scandalo.

E così, anche questa volta, la componente ‘amorale’ della moda è stata invocata a vantaggio di una pubblicità chiacchieratissima ed economicamente vincente. Macchiavellici (o stupidi?).

di Laura Rubegni