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Con la liberalizzazione delle farmacie a rischio sono quelle nelle zone rurali e meno accessibili del territorio italiano: a sostenerlo i dati emersi da una ricerca commissionata dall’Unione nazionale consumatori (Unc) al Resc, società cooperativa specializzata in indagini economiche, dalla quale emerge che in Italia c’è una farmacia ogni 3.374 abitanti (la media europea è 3.323).

In risposta a questo, il segretario generale dell’associazione dei consumatori, Massimiliano Dona, spera “che il Governo esamini a fondo il tema”.

L’obiettivo dovrebbe essere quello di “evitare che, procedendo a singhiozzo, simili iniziative diventino poi mere operazioni di facciata i cui costi potrebbero persino ricadere sulla collettività”.

“I consumatori -conclude Dona- sono interessati a liberalizzazioni che possano tradursi in benefici concreti: in questo settore ci piacerebbe veder realizzata, una razionalizzazione degli orari di apertura che faciliti realmente l’accesso al servizio, così come l’epocale riforma che consenta, finalmente, di poter acquistare confezioni più ridotte, cosa che eviterebbe il quotidiano spreco di farmaci che ancora, troppo spesso, finiscono nella spazzatura inutilizzati”.

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