Chi si rivolge ad un chirurgo estetico, in genere lo fa per cambiare una parte del proprio viso (50%) o per sembrare più giovane (15%).
Poi ancora per i denti storti (34%) costituiscono la prima fonte di insoddisfazione, insieme a glutei (29%) e forma del naso (27%).
Questi sono i dati che emergono da una ricerca condotta da Eurisko su 10 mila persone tra i 18 e 55 anni in Italia, Germania, Stati Uniti, Cina, Corea del Sud, e presentata a Roma al XXXII congresso nazionale della Società italiana di medicina estetica (Sime).
Ebbene, sembra che nei cinque Paesi coinvolti, solo il 20% negli Stati Uniti e il 22% degli europei abbiano fatto ricorso alla medicina estetica, contro il 37% in Asia.
Ma, emerge che il 40% crede che avere un bell’aspetto offra vantaggi, infatti, il 55% si dichiara disposto a ricorrere in futuro a questi rimedi.
Tra le principali paure nel vedersi allo specchio figurano obesità, temuta da oltre la metà degli americani e dal 60% dei tedeschi, e l’invecchiamento.
Anche l’idea ideale che si ha della bellezza cambia con l’età: negli Stati Uniti, Germania e Cina è tra i 25-29 anni, in Corea del Sud è fra i 15-24 anni, mentre per gli italiani l’avvenenza allunga il passo e va dai 15 ai 44 anni.