L’OCSE, Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico elabora e produce studi, ricerche economiche per i 34 stati che ne fanno parte, favorendo inoltre le politiche commerciali comuni per coordinare gli scambi tra i paesi membri.
Ebbene, proprio utilizzando i dati raccolti negli ultimi anni, l’OCSE ha messo online un nuovo sistema per misurare il livello di benessere nei paesi che ne fanno parte. Sono stati presi in considerazione 20 diversi indicatori divisi in 11 categorie come stipendio, ambiente, educazione e salute.
Dai grafici sul livello di benessere nei 34 paesi dell’OCSE, che possono essere consultati direttamente online è possibile vedere dei nuovi indicatori, fino a ora non presi in considerazione.
Partendo da questi dati dell’Organizzazione, l’Economist ha realizzato un grafico mettendo a confronto l’indice di benessere ottenuto dall’OCSE con il PIL pro capite (la quantità di PIL in un anno posseduta da ogni persona) a parità di potere d’acquisto, il cui valore medio cambia a seconda dei paesi.
Da qui l’Italia si colloca a metà nel grafico. Il nostro Paese ha un PIL pro capite inferiore a paesi come la Germania, la Francia e la Gran Bretagna, stati che detengono anche un maggior indice di benessere misurato dall’OCSE.
La Spagna in pratica ha un prodotto interno lordo pro capite inferiore al nostro, in compenso ha un indice di benessere più alto, come del resto anche la Slovenia e la Repubblica Ceca. La Norvegia sta meglio di tutti in quanto ha un PIL pro capite alto e un livello di benessere ben sopra la media. La Turchia sta peggio di tutti gli altri paesi, in quanto il suo PIL pro capite è basso e il suo livello di benessere è di molto inferiore alla media. In Messico, invece, il prodotto interno lordo pro capite è più basso ancora rispetto a quello turco, in compenso il benessere è superiore.