Emorroidi: come prevenirle e curarle

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Sono oltre il 50 per cento gli italiani tra i 25 e i 60 anni che soffrono o hanno sofferto almeno una volta nella vita di malattia emorroidaria, caratterizzata da un iperafflusso di sangue alle emorroidi.

Si tratta di strutture vascolari situate nella parete del retto e dell’ano che si congestionano e si dilatano al punto tale che basta uno sforzo come quello della defecazione o il sollevamento di una valigia per farle sanguinare e, se il tessuto che le sostiene è debole, anche prolassare, ovvero fuoriuscire dal canale anale.

Le emorroidi se rimangono sempre interne all’ano sono di primo grado, quelle che prolassano all’esterno ma rientrano spontaneamente dopo la defecazione sono di secondo grado, mentre quelle di terzo grado devono essere spinte in dentro manualmente.

Le emorroidi di quarto grado, sono invece quelle in cui il prolasso è completo e irreversibile.

Causa principale? La stitichezza, ma anche una diarrea continua può contribuire alla loro comparsa.

Se il sintomo prevalente ma non con il sanguinamento ma un dolore, potrebbe trattarsi di trombosi emorroidaria, una tra le complicanze acute più comuni della malattia, che consiste nella formazione di un trombo, cioè di un coagulo di sangue all’interno dell’emorroide.

Per superare meglio una crisi acuta, è opportuno, dopo essere stati in bagno, fare un bidet con acqua fredda che, avendo un’azione vaso costringente, contribuisce a bloccare il sanguinamento.

Inoltre, il freddo ha anche un effetto anestetico. Dopo il bidet, si possono mettere dei cubetti di ghiaccio ricoperti con una garza a contatto con la parte infiammata.

Contro il dolore e il prurito che possono presentarsi, è bene applicare specifici gel a base di sostanze vegetali, come per esempio gli estratti del rusco o della centella asiatica. In farmacia si trovano molte creme e unguenti: Preparazione H, Proctolyn, Ruscoroid ecc

Occorre applicarle questi farmaci un paio di volte al giorno.

Riposarsi, perchè spesso una crisi emorroidaria, porta con se anche spossatezza. Se possibile, sdraiarsi a letto supini e alternare questa posizione restando un po’ seduti con le gambe sollevate, per favorire anche il ritorno del sangue venoso al cuore.

Molto utili sono anche gli integratori alimentari, sotto forma di compresse o tavolette, a base di fibre come lo psyllio o di altre sostanze naturali come curcuma e quercetina, che contrastano la stitichezza e tengono a bada l’infiammazione.

Una buona alimentazione può evitare un attacco emorroidale. Bere, inoltre, almeno un litro e mezzo, due litri d’acqua al giorno e seguire una dieta in generale molto liquida, non esagerare con gli insaccati, le spezie, il cioccolato e i dolci in genere, gli alcolici e i superalcolici.

Giovanna Manna

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