In Argentina è nata la prima mucca capace di produrre latte umano. Il suo nome è Rosita ISA, è venuta al mondo lo scorso 6 aprile e sembra essere una mucca come le altre, ma in realtà possiede alcuni geni umani che le consentono di produrre del latte che ha proprietà simili al latte materno umano.
Esso contine infatti due sostanze, lattoferrina e lisozima, importanti per il rafforzamento del sistema immunitario dei neonati per proteggerli dalle infezioni.
A questo punto non ci resta che chiederci quante mamme sarebbero disposte a mettere nel biberon dei loro bambini del latte prodotto da una mucca trangenica.
Ebbene secondo l’indagine di Eurobarometro effettuata da Coldiretti, 3 italiani su 4 non darebbero ai propri figli questo latte.
La biologa Michela Kuan, responsabile LAV Vivisezione, in merito a questa notizia data dal National Institute of Agrobusiness Technology spiega: “Le applicazioni commerciali di tale latte sono dubbie, andando probabilmente ad alimentare un business tipico dei Paesi ricchi dove sempre più donne ricorrono al cesareo e all’allattamento artificiale per ragioni non mediche e non andrà a tamponare situazioni di grave denutrizione nelle fasce del mondo più povere” .
L’esperta sottolinea come negli ultimi dieci anni gli esperimenti di clonazione animale siano stati “numerosissimi e perlopiù fallimentari, con perdita di vite animali: un dato che molti scienziati si guardano bene dal dichiarare pubblicamente”.
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