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Lunga 30 metri, raccoglie 200 toponimi e racconta tutta la ‘via della seta‘, stiamo parlando della mappa mongola rinvenuta recentemente in Giappone che sarà esposta a Roma in anteprima mondiale in occasione della Biennale Internazionale di Cultura dedicata a quei paesi del Medio ed estremo Oriente in programma nella capitale dal prossimo ottobre sino a febbraio 2012, coinvolgendo varie sedi espositive, dalle Terme di Diocleziano, ai Mercati di Traiano, a Palazzo Braschi, il Museo di Roma in Trastevere e Macro Testaccio con il padiglione della Pelanda.

L’evento è nato grazie ad una sinergia tra il ministero degli Affari Esteri, il ministero per i Beni Culturali e Roma Capitale, nonchè l’organizzazione di Zetema, presentato alcuni giorni fa alla Farnesina dal ministro degli Esteri, Franco Frattini, dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e da Ding Wei, ambasciatore cinese in Italia.

Un’importante iniziativa quella de “Le vie della seta” che intende portare a Roma la cultura e l’arte orientale “per ripercorrere quelle tappe antiche – spiega il sindaco di Roma, Gianni Alemanno – e riscoprire quante interpolazioni esistono tra le due realta’ e fare in modo che la globalizzazione sia piu’ attenta agli uomini e non solo al profitto economico”.

La mappa mongola esposta alle Terme di Diocleziano vedrà per questa occasione la riapertura di alcune delle sale chiuse da tempo. A questa si aggiungono altre bellissime e numerose iniziative culturali: 11 mostre realizzate con la collaborazione di Armenia, Cina, Corea, Georgia, India, Indonesia, Turchia, molte realizzate dai paesi attraversate dalla ‘ Via della seta’ altre organizzate direttamente a Roma che diventa cosi’ “capitale internazionale della cultura, sede di un dibattito mondiale”, spiega Francesco Marcolini, presidente di Zetema.

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