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Dall’America parte la crociata per dire stop alle falsificazioni. Stiamo parlando, della campagna contro il “photoshop”, una pratica diventata molto popolare, che permette il ritocco fotografico tramite un programma del computer e che grazie alle nuove applicazioni, è disponibile anche sul telefonino.

L’American Medical Association spiega “Queste alterazioni contribuiscono a non realistiche aspettative sull’appropriatezza dell’immagine del nostro corpo: specialmente tra i bambini e gli adolescenti più impressionabili”, decidendo così di lanciare l’allarme, e proponendo la sensibilizzazione delle agenzie pubblicitarie e dei professionisti del settore.

Questa iniziativa contro la “bellezza truccata” sta già dando i primi riscontri positivi e si pensa di arrivare addirittura a un divieto.

Anche in Europa, paesi come Francia e Gran Bretagna stanno mettendo in discussione la necessità di regolamentare il “photoshopping” per salvaguardare appunto i minori.

Anche i medici a questo punto dovrebbero fare la loro parte, rifiutarsi di praticare ritocchi senza motivo e ai minori, cosa già vietata.

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