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Si è celebrata ieri la Giornata Mondiale contro l’Epatite, una malattia che si presenta sotto diverse vesti, uccidendo migliaia di persone ogni anno sfociando in cancro al fegato e facendo soffrire molte altre per tutta la vita con disturbi come la cirrosi.

L’epatite C è quella più dannosa, anche perché per essa non esiste ancora un vaccino. Ma non è l’unica pericolosa, seppure curabili, gli altri tipi di epatite, possono avere conseguenze anche molto gravi nel corso del tempo.

Purtroppo, però, il nostro Paese detiene il record di malati per epatite da virus, e per questo, è bene sapere quali sono i cinque virus principali che ne sono la causa.

I virus A ed E dell’epatite possono essere assunti dall’organismo quando beviamo acqua inquinata o mangiamo cibi inquinati e, anche se non provocano una malattia cronica sono una fonte di temporanei disturbi che potrebbero poi nel corso del tempo degenerare.

Le epatiti da virus B,C e D si possono prendere dal sangue infetto attraverso rapporti intimi, trattamenti medici, trasmissione da madre a figlio, all’interno della famiglia, o attraverso trapianti d’organo.

Le epatiti non sono mortali (tranne la B e la C nelle loro forme acute) ma sono pur sempre un pericolo perché si trascinano nel tempo e possono trasformarsi in cirrosi o anche in cancro, anche diversi anni dopo l’avvenuta infezione.

Una diagnosi precoce (analisi del sangue, ecografia al fegato) e la cura adatta sono per questo fondamentali.

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