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Scatta oggi il fermo pesca nell’Adriatico. Ad annunciarlo la Coldiretti Impresa Pesca del Fvg.

Con quest’azione, si prevede un provvedimento di blocco temporaneo previsto dalla manovra varata dal Parlamento. Con il fermo pesca si vuole incentivare il ripopolamento delle specie ittiche sovrasfruttate e salvare le marinerie tricolori dal collasso per le reti sempre più vuote.

I pescherecci triestini, non praticando la pesca a strascico o a volante, saranno salvi dal provvedimento e continueranno il loro lavoro con le reti tradizionali e con le lampare.

Da qui un aumento del giro d’affari rispetto ad altre aree dove si sta criticando la manovra.

Il provvedimento di blocco, è stato sostenuto da Coldiretti ImpresaPesca dopo che i primi sei mesi del 2011 si è visto il dimezzamento (-50%) del pescato in Italia, mentre sono aumentate le importazioni dall’estero di pesce e preparazioni di pesce e nel periodo che va da gennaio ad aprile si è registrato un vero boom (+16%).

E’ vero però che se il fermo è utile per salvare il settore, aumenta però il rischio di ritrovarsi nel piatto, soprattutto prodotti stranieri e per giunta congelati.

La Coldiretti ImpresaPesca vuole perciò estendere l’obbligo dell’etichetta d’origine, già vigente per il prodotto che si acquista nelle pescherie o dagli imprenditori, anche ai ristoranti.

Quella che viene chiamata, la ”carta del pesce”, con l’indicazione di dove è stato pescato quando viene portato in tavola. L’idea è contenuta nella proposta di Coldiretti ImpresaPesca al Governo nell’ambito della revisione della legge delega sulla pesca.

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