Sono sempre più in diminuzione, gli aborti in Italia. Il tasso di abortività nel Bel Paese, è sicuramente fra i più bassi tra i Paesi occidentali.
L’Ivg ossia l’Interruzione volontaria della gravidanza è in netto calo (2,5 per cento) rispetto al 2009, con un decremento del 52,3 per cento rispetto al 1982, anno in cui si è registrato invece il più alto ricorso all’Ivg.
Notizia positiva, che è emersa dalla lettura della Relazione sullo stato di attuazione della legge 194/1978 del Ministero della Salute, presentata dal ministro Ferruccio Fazio.
Ben che gli aborti siano calati, ma non è la Legge 194 che li ha fatti calare: da quando c’è la legge prima il numero di aborti è cresciuto x 3 anni, poi è calato x 12, e poi dal 1994 ad oggi è circa stabile (cala o cresce di pochi % l’anno). E nel frattempo la legge non è cambiata.
E poi, quale sarebbe il meccanismo contenuto nella 194 che fa calare gli aborti? La parte preventiva (art. 5), come è ormai riconosciuto da tutti, non è applicata quasi da nessuna struttura.
Dunque occorre chiedersi come mai c’è stato questo leggero (non certo ‘netto’) calo, sapendo però che non è dovuto certo alla legge.