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Pare che alla clinica Latteri di Palermo ci fossero malati oncologici di serie A e di serie B. A fare la differenza era il tipo di ricovero, perché, per far fronte ai tagli imposti dalla Regione la struttura che si trova in via Cordova avrebbe ridotto la somministrazione di alcuni importanti farmaci ai malati di cancro che vi accedevano in regime di day service.

A scoprire questa truffa, sono stati i Nas di Palermo grazie a delle intercettazioni shock, che sono finite nell’inchiesta della Procura di Palermo su tre cliniche palermitane (Latteri, Maddalena e Noto).

Le 17 persone coinvolte, facenti parte dei vertici delle tre strutture, sono indagate per una truffa sui rimborsi di esami e ricoveri. Le indagini sono partite nel 2009 e hanno esaminato indizi che partono dal 2007 ed arrivano ad oggi.

Grazie, infatti, a delle cimici piazzate negli uffici della clinica Latteri, gli investigatori hanno scoperto quale fosse la ‘prassi’ utilizzata dalla struttura per far quadrare i conti.

In effetti, i carabinieri del Nas hanno evinto che il Tad, un farmaco disintossicante dato ai malati di tumore dopo la chemioterapia, veniva somministrato solo ai pazienti ricoverati, anche in regime di day hospital, ma non a quelli in day service, in quanto in quest’ultimo caso la Regione rimborsava solo 100 euro a seduta, a fronte di un costo di 250.

Intanto il presidente della Commissione d’inchiesta della Camera sugli errori in campo sanitario e i disavanzi sanitari, Leoluca Orlando, ha fatto sapere che chiederà una relazione all’assessore alla Salute della Regione siciliana, Massimo Russo, e al direttore generale della Asp di Palermo, Salvatore Cirignotta, in merito a tale vicenda.

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