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Le farmacie in agitazione e pronte alla serrata del prossimo il 19 dicembre contro la liberalizzazione dei farmaci di fascia C prevista dalla manovra del Governo Monti.

I farmaci di fascia C ossia quelli che richiedono la ricetta ma non sono rimborsabili dal Ssn, dovevano essere vendibili anche nelle parafarmacie e nei “corner” della grande distribuzione.

Ma a questo ora arriva il dietro front del governo, la liberalizzazione dei farmaci non si farà. Il ministro Passera aveva annunciato questa misura come “un passo avanti in tema di concorrenza”.

Massimo Brunetti, segretario nazionale dell’Anpi (associazione nazionale parafarmacie italiane), ha dichiarato che quello del governo è “un vero e proprio passo indietro sulla liberalizzazione dei farmaci di fascia C”.

A sancire la fine della liberalizzazione dei farmaci è l’emendamento che è stato votato ieri dalle commissioni di Bilancio e Finanze della Camera.

Così l’articolo 32 è stato modificato, e il nuovo testo prevede la commercializzazione, nelle parafarmacie e nei “corner” della grande distribuzione, solo di quei farmaci che non richiedono ricetta medica. Leggendo l’emendamento, inoltre si legge che l’Aifa provvederà ad “individuare entro 120 giorni dalla data di conversione del presente decreto, un elenco, aggiornabile periodicamente, dei farmaci che vengono esclusi dalla vendita in ambito commerciale che è diverso dalle farmacie.

Secondo la Federconsumatori, con la mancata liberalizzazione il Paese “perde un’importante occasione”, sottolineando, come il governo abbia subito passivamente le pressioni della lobby dei farmacisti.

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