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E’ maschio possiede la licenza media inferiore, beve alcolici e fuma. Questo è l’identikit del tipico giocatore d’azzardo, a rivelarlo è uno studio condotto dall’Ifc-Cnr.

Sembra, infatti, che la categoria più a rischio sia proprio quella dei giovani giocatori, i quali abusano anche di farmaci come ad esempio i tranquillanti.

La ricerca del Cnr considera che il 42 per cento della popolazione, abbia un’età compresa tra i 15 e i 64 anni e abbia giocato somme di denaro almeno una volta nel corso degli ultimi 12 mesi.

In totale, pare infatti che ad essere coinvolte dal gioco d’azzardo siano circa 17 milioni di persone.

Nel caso degli adulti quanti hanno giocato almeno una volta nel corso dell’anno sarebbero il 45 per cento, e si dividerebbero tra il 37 per cento che non presenta criticità e l’8 per cento che presenta situazioni problematiche.

Tra i giovani adulti, invece, ossia quelli dai 15 ai 24 anni, il 36 per cento ha giocato almeno una volta nel corso del 2011: per il 27 per cento si tratterebbe di “giocatori sociali” mentre per il 9 per cento di giocatori problematici, i quali, sebbene giochino meno in generale, i giovani presentano più di frequente, rispetto agli adulti situazioni di gioco problematico.

Ad esserne più esposta sarebbe la popolazione maschile in quanto la risposta sta nel marketing, orientato soprattutto verso i maschi, con una vasta scelta tra scommesse sportive, slot-machine o poker on-line, mentre solo di recente la pubblicità si è rivolta anche ad un pubblico femminile attraverso giochi come il bingo, il lotto, i gratta e vinci, e il superenalotto.

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