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Ridurre le tasse per le donne in modo da favorire l’occupazione femminile, compensandola con un incremento della tassazione maschile. E’ l’ipotesi a cui starebbe lavorando il neogoverno Monti, con l’obiettivo di facilitare la permanenza al lavoro delle donne e anche il loro ingresso, incrementando le offerte di lavoro. L’idea, studiata quattro anni fa da due economisti, Alberto Alesina e Andrea Ichino, appare piuttosto semplice: ridurre di un punto l’Irpef sulle donne, aumentandola di pari misura per gli uomini.

Intanto arriva una buona notizia per le neomamme che hanno un lavoro a Milano o in provincia: sono già 35 le società della Lombardia che hanno aderito al progetto ‘Un fiocco in azienda’, aiutando 90 madri lavoratrici. Il progetto è stato ideato da Manageritalia, con la collaborazione dell’assessorato alla Salute del Comune di Milano e l’associazione, per aiutare sia le aziende che le neomamme lavoratrici a vivere in serenità la maternità, un periodo delicato sia per le donne dipendenti sia per i loro datori di lavoro. Un’iniziativa che favorisce anche le offerte di lavoro, visto che i vantaggi sono “indubbi” anche per le aziende, come sottolineano i promotori: “notevole miglioramento del clima aziendale; maggiore produttività delle dipendenti future e delle neomamme; fidelizzazione delle proprie dipendenti; migliore immagine dell’azienda verso l’esterno”. Un’iniziativa che, se estesa in tutta Italia, favorirebbe non solo le donne lombarde con un posto di lavoro a Milano e dintorni, ma tutte le neomamme italiane.

“Un fiocco in azienda” prevede “un sostegno psicologico alle neomamme, la comunicazione di tutte le procedure legislative e amministrative, l’impiego di strumenti tecnologici utili a conciliare vita professionale e privata, e informazioni nutrizionistiche”, spiega Manageritalia (federazione nazionale dirigenti, quadri e professionisti di commercio, trasporti, turismo, sevizi, terziario avanzato), sottolineando che il successo dell’iniziativa “non era affatto scontato. La maternità costituisce ancora un delicato momento nel rapporto azienda-dipendente”.

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