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Un gruppo di scienziati della University of British Columbia in Canada è riuscito a trovare un nuovo modo per bloccare l’infezione da virus dell’epatite C (HCV) nel fegato, aprendo così la strada allo sviluppo di nuove terapie per tutti i malati colpiti da questa o da altre malattie infettive come ad esempio la dengue.

Sembra, infatti, che piu’ di 170 milioni di persone nel mondo, soffrano di epatite C, una malattia che è causata da infezione cronica da HCV. Essa colpisce il fegato rappresentando una delle principali cause di cancro e trapianto di questo organo.

L’HCV può essere trasmessa per mezzo del contatto con il sangue infetto per la quale non esiste ancora un vaccino capace di prevenirla.

Gli esperti spiegano dunque che “Quando l’HCV infetta una persona, questa necessita di piccole porzioni di grasso nel fegato per formare nuove particelle virali”, a sostenerlo è Francois Jean, noto docente del Dipartimento di Microbiologia e Immunologia e direttore Scientifico del Fondo per le Malattie Infettive e della Ricerca Epidemic (FINDE R) all’UBC, spiegando come “questo processo provochi l’accumulo di grasso nel fegato e porti alla disfunzione cronica dell’organo.

Essendo, tra l’altro, HCV in continuo mutamento, questo rende molto difficile riuscire a sviluppare terapie antivirali capaci di colpire il virus. A tal fine, secondo quanto spiegato dall’esperto, si è deciso di adottare un nuovo approccio, sviluppando un inibitore che capace di ridurre la dimensione delle porzioni di grasso che sono ospitate nelle cellule epatiche per fermare l’insediamento e il moltiplicarsi dell’HCV verso altre cellule.

Tale terapia, rivoluzionaria, è spiegata dettagliatamente nella rivista ‘PLoS Pathogens‘.

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