Di recente, è stato scoperto un meccanismo capace di fermare la degradazione ossea. A rivelarlo un gruppo di ricercatori dell’Università dell’Aquila e dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, che da anni si interessano del ruolo che viene svolto dalla molecola IL-6 nelle malattie infiammatorie dei bambini, riducendo così la loro crescita e rendendoli predisposti nello sviluppo di osteoporosi.
Ebbene, durante il corso della ricerca, questi scienziati, sono riusciti a dimostrare che l’IL-6 lavora insieme a una molecola per la funzione delle cellule ossee, la c-Src, in un modo molto complesso, e con l’intervento di un’altra molecola, la IGFBP5.
Fabrizio De Benedetti Responsabile della Reumatologia del Bambino Gesù, sottolinea che la cosa più sensazionale, è che se si inibisce nel topo la proteina c-Src, l’osso ritorna poi normale anche se l’IL-6 rimane comunque elevata.
Grazie a questa importante scoperta, altri studi, potrebbero portare a farmaci efficaci sia contro l’eccesso di eventi distruttivi che costruttivi nelle ossa umane, causa di gravi patologie: l’osteoporosi in primis, (la più diffusa malattia che colpisce entrambi i sessi, soprattutto quello femminile dopo la menopausa, aumentando il rischio sino a 4 volte, con metastasi ossee e processi infiammatori in presenza di tumori umani su base infiammatoria).