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Grazie ai movimenti lenti e controllati del Tai chi è possibile riuscire a contrastare tutti i disturbi relativi all’equilibrio nelle persone affette da una lieve o moderata malattia di Parkinson, i cui benefici possono persistere per almeno tre mesi.

Ebbene, a sostenere che con il Tai chi si possano migliorare i problemi connessi al morbo di Parkinson, è Li Fuzhong, docente del Research Institute Oregon di Eugene negli Stati Uniti e autrice dell’indagine che attribuisce i benefici dell’attività fisica orientale a tale patologia.

Dai risultati emersi durante questo studio, e che sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine, sarebbe possibile migliorare la difficoltà nel muovere i piedi e nello stare in piedi.

L’esperta, sottolinea che con questa pratica, non si eliminano, pertanto, i sintomi, ma è possibile aiutare ad alleviare le difficoltà, rallentandone la progressione della malattia e diminuendo così l’incidenza delle cadute negli anziani.

Lo studio è stato condotto su 195 anziani dividendoli in due gruppi: il primo è stato sottoposto ad esercizi di Tai Chi mirati a migliorare l’equilibrio centrale del corpo per mezzo degli spostamenti e per allenare la forza e la resistenza, mentre un altro, è stato sottoposto ad una serie di esercizi di stretching.

Ebbene, sembra che quest’ultimo, dopo 24 settimane di corso, abbia fatto registrare un calo della propria condizione motoria. Mentre il gruppo che era stato allenato con il Tai chi è riuscito a migliorare le sue prestazioni. Infine, trascorsi i 3 mesi di test, alcuni dei benefici persistevano nel gruppo Tai chi, come ad esempio, una maggiore percezione dell’equilibrio e una minore incidenza di cadute.

Un pensiero su “Il Tai chi può aiutare a mantenere l’equilibrio riducendo i disturbi del Parkinson”
  1. salve, mi chiamo renna antonio e sono un istruttore del centro studi italiano taichi ……insegno taiji a verbania da tre anni, e all’interno del mio gruppo di allievi vi sono persone con eta compresa dai 20 ai 60 anni…..anch’io, vorrei esprimere la mia opinione sull’importanza del taiji come disciplina non solo marziale, ma anche e soprattutto come pratica per il proprio benessere psicofisico..Una disciplina, (è tale bisogna considerarla per rispetto soprattutto a chi tradizionalmente ce la insegna) che attraverso un attento lavoro sul corpo e sulla mente dia , gia in poco tempo, dei risultati pratici assolutamente veritieri.Il taiji non elimina o ha la presunzione di eliminare certe gravi patologie, cosi come (è non e una questione di opinione) non lo sono neppure certi farmaci. Pero è sicuramente in grado, piu di alcuni farmaci, di rallentarne l’evoluzione.La pratica del Taiji, la si puo considerare una sorta di “terapia sportiva” che utilizza il movimento in armonia con il respiro e viceversa, per ripristinare equilibrio centrale del proprio corpo, forza e resistenza. Ce bisogno pero di un buon sistema di allenamento mirato ad un attento lavoro sulla struttura che presuppone una conoscenza e padronanza dell’argomento in termini non solo didattici ma pratici…..altrimenti si rischia di praticare o far praticare una serie di esercizi e movimenti che solo apparentemente si avvicinano alla vera pratica del taiji…Utilizzare il taiji per rallentare la progressione di una malattia è possibile, e confermo tutto quello che di positivo quest’arte puo donare al proprio corpo a patto che il corpo, in qualsiasi condizione fisica esso si presenti, sia messo nelle giuste condizioni di poter apprendere , allora il resa quel punto il respiro potra liberamente circolare, e la mente ci aiuterà a farlo…nel frattempo,forza e resistenza prenderanno, col tempo ,di nuovo consistenza…….un saluto ed un abbraccio.antonio

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