Il presidente della Quinta commissione in Consiglio regionale del Veneto, Leonardo Padrin si oppone al canone di euro 470 che la RAI ha imposto agli ambulatori dei medici di famiglia, mettendo così, sullo stesso piano gli esercizi medici con bar e ristoranti.
Secondo Padrin, è veramente assurdo che la RAI chieda di pagamento del canone agli studi dei medici di medicina generale in quanto in possesso di Adsl: il collegamento web serve appunto ai medici per il loro lavoro, per offrire agli assistiti un servizio migliore.
I medici padovani, dunque, si ribellano, all’ingiunzione di pagamento già ricevuta, in quanto in accordo con la Regione tramite la rete internet essi svolgono un servizio pubblico, e per quello serve l’Adsl.
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