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La balbuzie può colpire l’1% della popolazione, con delle punte anche del 5% in età prescolare, interessando così, circa 250 mila bambini.

Il picco più alto, si rileva tra i 30 e i 36 mesi. A soffrirne sono soprattutto i maschietti in un rapporto di 4 a 1 rispetto alle femminucce.

Tale picco prima dei 3 anni, inizia a far “liberare le parole“, è anche lo slogan della campagna promossa dai logopedisti europei, ossia di professionisti in grado di svolgere la riabilitazione adatta al balbuziente.

Grazie, infatti ad un intervento precoce, è possibile ottenere risultati molto soddisfacenti. In genere questo disturbo, si presenta in modo graduale, ma non è escluso che possa subentrare anche all’improvviso.

La balbuzie, è però, molto spesso associata ad altre difficoltà, quali possono essere il ritardo del linguaggio o il disturbo specifico del linguaggio, oppure una deglutizione atipica o di tipo articolatorio, per finire con un disturbo dell’apprendimento.

Secondo, le ultime ricerche, hanno evidenziato un incremento della co-presenza della balbuzie e del disturbo dell’apprendimento, emergono dei dati che attestano una percentuale che si aggira intorno al 15% di bambini che presentano entrambi i disturbi.

Per saperne di più , consultare il sito web Fli.it .

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