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Terremoto in Emilia: 16 i morti e 4mila gli sfollati

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Le vittime accertate in Emilia Romagna per la forte scossa di ieri, sono 16, mentre i feriti 350, una persona per ora risulta dispersa.

A San Felice sul Panaro nel crollo di un capannone industriale hanno perso la vita tre operai, due persone hanno avuto la stessa morte a Mirandola.

Altre due persone sono morte nel crollo della loro abitazione, a Concordia e a Finale Emilia. Un’ottava persona, ossia il parroco, è morta a Rovereto sul Secchia. Il sacerdote è deceduto per il parziale crollo della chiesa dove prestava servizio.

Una donna è morta nel villaggio artigianale di Cavezzo, in provincia di Modena, a causa del cedimento dell’edificio industriale in cui lavorava.

Il sindaco di Medolla, Filippo Molinari, ha annunciato all’Adnkronos la morte di un operaio, rimasto ucciso dal crollo dell’Emotronic, un’azienda biomedicale con sede in via Statale. Una delle vittime in Emilia è un cittadino cinese. Lo ha dichiarato il Consolato generale cinese di Milano all’agenzia Nuova Cina, che non ha fornito ancora l’identità della vittima.

Tra i feriti, 12 sono in gravi condizioni, ma al momento è ancora difficile poter fare un bilancio preciso sul numero dei feriti. Quelli che si possono contare, sono in prognosi riservata, hanno subito gravi traumi, alcuni dei quali determinati da schiacciamento.

Gli sfollati sarebbero oltre 10.000: 4.000 i senza tetto a causa delle forti scosse di ieri, che si vanno ad aggiungere ai 6.000 della precedente fase sismica.

Oltre alle province interessate di Reggio Emilia, si registrano crolli “di minore entità” anche a Rovigo e Venezia.

Le nuove scosse telluriche devono considerarsi un “nuovo terremoto e non possono essere, pertanto classificate come scosse di assestamento”, a dichiararlo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà, comunicando a tal fine che il governo si appresta a proclamare per lunedì 4 giugno una giornata di lutto nazionale.

Gli edifici crollati sono in prevalenza quelli che erano stati danneggiati dalla precedente scossa del 20 maggio scorso. A San Felice sul Panaro è crollata la torre dell’Orologio oltre a tante fabbriche.

Ad essere molto colpito, anche il Comune di San Possidonio dove è stato attivato il campo della protezione civile allestito dalla Toscana.

A Modena sono stati fatti evacuare tutti gli uffici del Comune in Piazza Grande. L’orologio del Municipio si è invece bloccato alle 9.01 orario della prima scossa di magnitudo 5.8.

Evacuato poi, anche un condominio in viale Amendola. Le scuole resteranno chiuse in molte città coinvolte dal sisma. Evacuato, in via del tutto precauzionale, l’ospedale di Carpi.

Altre evacuazioni si sono tenute a Reggiolo, Correggio e Cento.

Secondo una prima stima fatta dall’associazione di categoria di Confcooperative, le forme di parmigiano e grane che sono state danneggiate a causa del terremoto e dei crolli, salgono a un totale di 800mila unità.

Sono oltre 80 le scosse che si sono registrate nella giornata di ieri, e non è escluso che possano ancora essercene altre.

Giovanna Manna

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