Rosanna Banfi intervistata da Tuttoperlei.it su lavoro, affetti e lotta al cancro al seno

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Tuttoperlei.it ha intervistato l’attrice italiana Rosanna Banfi, pseudonimo di Rosanna Zagaria, nata a Canosa di Puglia il 10 aprile 1963, figlia primogenita dell’attore Lino Banfi.

Rosanna ci ha raccontato di essere cresciuta a Roma, dove ha frequentato diverse scuole, nonché accademie teatrali. Che subito dopo il suo esordio nel cinema verso la fine degli anni’80, ha lavorato al fianco del padre, e partecipato a molte fiction e film per la tv della Rai.

Rosanna Banfi, ci ha parlato delle sue esperienze cinematografiche, ricordiamo: Grandi magazzini, regia di Castellano e Pipolo (1986); Bellifreschi, regia di Enrico Oldoini (1987); La trasgressione, regia di Fabrizio Rampelli (1988); Saint Tropez, regia di Castellano e Pipolo (1992); Oltre la quarta dimensione, regia di Emiliano De Meo (1996);

e dei suoi diversi ruoli televisivi in serie tv e film, come: Il vigile urbano, regia di Castellano e Pipolo (1989); Un inviato molto speciale, regia di Vittorio De Sisti (1991); Un medico in famiglia, registi vari – 1-6 – Serie televisiva (1998-2009) nel ruolo di “Dorotea” (Tea) Vezzali; Angelo il custode, regia di Gianfranco Lazotti (2001); Compagni di scuola, regia di Tiziana Aristarco e Claudio Norza (2001) nel ruolo di “Margherita Andreoli“; Lo zio d’America, regia di Rossella Izzo (2002) nel ruolo di “Mercedes“; Raccontami una storia, regia di Riccardo Donna (2004) nel ruolo di “Valeria“; Capri, regia di Francesca Marra e Enrico Oldoini (2006) nel ruolo di “Amalia“; Lo zio d’America 2, regia di Rossella Izzo (2006) nel ruolo di “Mercedes“; Il padre delle spose, regia di Lodovico Gasparini – Film televisivo (2006) nel ruolo di “Aurora“; Capri 2, regia di Andrea Barzini e Giorgio Molteni – (2008) nel ruolo di “Amalia“; Distretto di Polizia 8, regia di Alessandro Capone e Matteo Mandelli – Episodio: Abuso di potere (2008) nel ruolo di “Ludovica Barbieri“; Capri 3, regia di Dario Acocella e Francesca Marra (2010) nel ruolo di “Amalia“; Il commissario Zagaria (2011) nel ruolo del “magistrato“.

L’attrice, ci ha poi svelato, che grazie al ruolo ricoperto in Il padre delle spose (2006), in cui interpretava una donna lesbica, cinque anni dopo, ha ricevuto, il premio Gay Village Award (riconoscimento che va ai grandi nomi del cinema e dello spettacolo che si battono contro l’omofobia).

Rosanna Banfi, ci ha poi parlato.. del suo matrimonio avvenuto nel 1992 con il produttore Fabio Leoni (nella foto),

dal quale ha avuto due figli: Virginia, nata nel 1993, e Pietro, nato nel 1998, del ruolo di moglie e di mamma e della sua lotta contro il cancro al seno; dell’intervento che ha subito e di quanto sia importante la prevenzione. Dei suoi sogni nel cassetto, e del bellissimo rapporto che ha con il padre Lino (nella foto qui sotto).

Ha risposto così alle seguenti domande:

Come è nata, in te, la passione per la recitazione?
“Essendo figlia d’arte, la passione per la recitazione è cresciuta con me. Inizialmente, ho pensato di provare con i fotoromanzi, essendo una strada più semplice da percorrere, ma poi, purtroppo non sono stata presa. Non mi sono scoraggiata e con tenacia e dedizione ho iniziato ad avvicinarmi alla recitazione anche grazie alla guida di mio padre. Lui mi è stato di grande aiuto”.

Quanto è stato importante per te, nella vita, essere la figlia di Lino Banfi?
“E’ stato sicuramente molto importante. Mio padre mi ha accompagnata in molte esperienze lavorative, dandomi consigli preziosi, riprendendomi se sbagliavo”..

Che rapporto hai con lui?
“Tra noi c’è un bellissimo rapporto, potrei definirlo unico, come padre e figlia, ma anche lavorativo. Siamo molto in sintonia, ma preferisco, ovviamente, confidarmi più con la mamma”.

Cosa provi quando reciti con lui?
“Quando recito con lui, provo una grandissima emozione, perché cerco e spero di non deluderlo. E quindi mi impegno moltissimo dando il massimo in ogni ruolo che interpreto”.

Ami recitare più al cinema o in tv?
“Le fiction sono un po’ come il cinema, ma si lavora di più, in quanto i tempi sono più stretti. Sono, sicuramente, una bellissima esperienza lavorativa che mi ha dato e continua a darmi ancora molto.”

Cosa ti piacerebbe fare, da un punto di vista lavorativo, che ancora non hai fatto?
“Tante cose. Ad esempio un film in cui interpretare la protagonista, qualcosa di più forte ed impegnativo; ricoprire qualche ruolo diverso in un’altra fiction; non escludo neppure la possibilità in futuro, di cimentarmi, in qualcosa di nuovo che non ho mai fatto. Oggi, però, mi ritengo, già tanto fortunata e soddisfatta, del mio percorso artistico”.

Come ha conosciuto tuo marito e cosa rappresenta per te il matrimonio?
“Ho conosciuto mio marito Fabio, a casa di amici, me lo ha presentato un’amica, lei ci teneva tanto a trovarmi un fidanzato. Ci siamo subito piaciuti e abbiamo iniziato a frequentarci, un po’ alla vecchia maniera. Dopo un periodo di fidanzamento, ci siamo sposati nel 1992. Dalla nostra unione sono nati due splendidi figli: Virginia nel 1993, e Pietro, nel 1998. Per me il matrimonio è un impegno, molto importante, e per questo, penso che bisogni affrontarlo solo se si è realmente convinti”.

Sei soddisfatta della moglie, della madre e figlia che sei?
“Sì, sono molto soddisfatta. Mi sono sempre impegnata tantissimo; ed è, anche grazie al giusto tempo che mi assorbiva il lavoro, se sono riuscita a conciliare la vita privata con quella lavorativa. Io e mio marito abbiamo un ottimo rapporto, c’è una bella intesa tra noi, ed insieme siamo riusciti a crescere ed educare i nostri figli da soli. Ora, però, che sono più grandicelli, e quindi più indipendenti, hanno le loro amicizie e i loro amori, abbiamo un po’ di tempo in più per noi stessi, e così riusciamo anche a farci qualche viaggio. Con i genitori e i miei fratelli, riesco ancora oggi a mantenere forte e saldo il legame che ci unisce. Siamo una famiglia molto unita, ci vogliamo un gran bene, e ci aiutiamo reciprocamente nei momenti difficili. Crediamo ancora molto nelle tradizioni”.

Quando ti sei accorta di avere un tumore al seno?
“Nel 2009, ed è stato per caso, mentre mi facevo la doccia. Ho pensato, inizialmente, che non fosse nulla di grave. Mi sono detta: “chissà magari è solo un nodulo, una cisti”, ma poi facendo delle indagini accurate, che non facevo da 2 anni, ho scoperto di avere un cancro al seno, così mi sono resa conto della gravità e dei rischi che correvo. I medici mi hanno detto che non c’era tempo, che dovevo nel giro di pochi giorni, sottopormi subito all’intervento. Da lì è poi iniziato tutto un iter di controlli periodici, chemioterapia, ecc, ma per fortuna è andato tutto bene”.

Come hai reagito alla notizia, e in che modo è cambiata la tua vita?
“Ho avuto paura, soprattutto all’inizio, appena l’ho saputo. Ma poi, dopo, ho dovuto farmi coraggio ed affrontare la situazione, non avevo altra scelta. Ho cercato, in tutti i modi, di non far preoccupare mio marito, i miei figli che allora erano più piccoli, i miei genitori e tutti quelli che mi vogliono bene. Così, ho iniziato a sdrammatizzare su ogni cosa. Cercavo di dare io forza a loro, i quali, mi facevano sentire tanto il loro sostegno. Ad esempio, dicevo che stavo meglio pelata, che ci guadagnavo in praticità. Ho documentato tutto di quel periodo. L’ho fatto, perché non volevo dimenticare. E poi, volevo essere d’aiuto anche alle altre donne, che si trovavano nella mia stessa condizione. Ho pensato, così, di creare un blog dal titolo “..E ora risolvo anche questa”. Una sorta di diario, dove raccontavo le mie giornate in ospedale, le mie sensazioni, la mia prima seduta di chemioterapia, e come reagivo ad essa, ecc. Volevo condividere la mia esperienza e far capire a milioni di donne l’importanza della prevenzione, di quanto sia fondamentale essere ottimiste e reagire continuando a fare le cose che si facevano prima. Anche se si ingrassa, si diventa pelate, si perde il desiderio sessuale, non bisogna nascondersi, o vergognarsi, poi con tanta pazienza si torna alla normalità. Come è successo anche a me. Papà andò come ospite a la Vita in diretta. Gli domandai allora se non fosse il caso di dirlo, così mi sarei evitata delle domande e tante donne sentendolo in tv avrebbero pensato di sottoporsi a dei controlli. Lui allora, mi disse: “Vediamo come mi sento. Se mi viene lo dico”. Alla fine ci è riuscito. Mi aveva promesso di non piangere. Volevamo dare un messaggio di forza, e di speranza. Certo è che, non ci aspettavamo tutto quello che poi è venuto dopo. All’ora di cena, mi sono vista al TG1 e mi sono commossa, ma anche un po’ innervosita: perché erano oltre vent’anni che facevo l’attrice, e fino ad allora mi ero resa conto, anche un po’ per la vita tranquilla che conduco, di non interessare molto ai giornali, in quanto non faccio gossip. Ma mi ci voleva, invece, il cancro per uscire al TG1! Nei giorni seguenti, infatti, ne parlavano, tutti i giornali e i quotidiani più importanti. Mentre, nel frattempo il mio profilo su Facebook veniva inondato da centinaia di messaggi e richieste di amicizia, cosa che accade ancora oggi. Tutti molto solidali e commoventi, i loro messaggi, come anche quelli, che mi arrivavano sul blog che avevo aperto. In pochi giorni ho raggiunto i 5000 amici, di più non si può, e molti restavano in attesa di una risposta. Tutto ciò mi ha dato una grande forza. Ancora oggi, mi scrivono tante donne che hanno avuto, o hanno tuttora questo male, e mi chiedono consigli dimostrandomi anche la loro vicinanza. Che dire? Una grande dimostrazione di affetto!. Da questa esperienza, ho scoperto che c’è davvero tanta gente che mi vuole bene e questo è per me veramente straordinario! Per questo, ho deciso di aprire su Facebook, anche una pagina, ad oggi, sono oltre 32.000 le persone iscritte. Con loro mi relaziono ogni giorno, racconto delle feste di famiglia, del mio lavoro e dell’esito dei controlli che faccio periodicamente.”.

Cosa, secondo te, dovrebbero fare le donne per prevenire questo cancro?
“I medici, consigliano di fare ogni anno una mammografia ed ecografia, soprattutto dopo i 40 anni. Ed ora, che ci sono passata, lo sostengo anch’io con forza. Le donne, non dovrebbero mai trascurare questi controlli, ti possono salvare la vita!. E poi, sarebbe opportuno che imparassero ad eseguire una buona auto-palpazione del seno, come, del resto, è importante anche farsi visitare con una certa periodicità, da un ginecologo, anche se si può stare, veramente tranquille, solo dopo aver fatto questi esami. Con la prevenzione, molto spesso, ci si risparmia un lungo calvario. Io ho sbagliato in passato. Sono stata un po’ superficiale su questo. Chissà magari se me ne fossi accorta un po’ prima, avrei potuto evitarmi una cura così lunga ed invasiva. Di tumore al seno, per fortuna, non si muore più, ma affinché questo accada, è fondamentale che venga diagnosticato in tempo. Le cure per affrontarlo, poi, sono comunque pesanti”.

Quanto è importante, per te, la Race For The Cure?
E’ molto importante essendo da alcuni anni anche la madrina di questo evento, il cui obiettivo è quello di raccogliere fondi ed esprimere solidarietà alle donne che hanno affrontato il tumore del seno come me, e che testimoniano che di questa malattia si può guarire. La corsa in rosa, a sostegno della lotta contro i tumori al seno, si è svolta quest’anno anche a Bari, dal 25 al 27 maggio. Da anni la Lum sostiene la Komen Italia e il comitato regionale del professor Lattanzio, in questa straordinaria organizzazione mondiale, che vuole sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere delle giornate di prevenzione grazie anche al supporto di tanti volontari e medici. Quest’anno, un gruppo di donne scelte da enti e cooperative sociali si è sottoposto a visite ed esami senologici, con il contributo di operatori sanitari e medici del Saris: specialisti in Chirurgia, Chirurgia plastica, Oncologia, Radioterapia, Ginecologia e Riabilitazione, che si sono resi disponibili in unità mobili, in via del tutto gratuita, eseguendo esami e rispondendo alle domande delle visitatrici. Tante, le attività ricreative collegate, anche per uomini e bambini, a questo importante appuntamento che si ripete ormai da molti anni”.

Tuttoperlei.it, ringrazia la bravissima e simpaticissima Rosanna Banfi, per la disponibilità che ha dimostrato nel concederci questa splendida intervista.

Giovanna Manna

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