La tomba di Giuseppe Garibaldi di Caprera sarà riaperta a settembre per verificare se realmente l'”eroe dei due mondi” giace lì.
Per accertarlo, sarà necessario procedere con il confronto del dna dei resti, con quello di Claudio Garibaldi, diretto erede di Giuseppe. Ad analizzare la salma ci sarà dunque un’equipe di antropologi e imbalsamatori.
Il cadavere di Garibaldi fu imbalsamato per volontà dell’allora presidente del Consiglio Francesco Crispi, mentre secondo la famiglia era desiderio di Garibaldi essere cremato.
A dare l’annuncio è proprio Anita Garibaldi, la battagliera pronipote di Giuseppe Garibaldi, presidente dell’associazione a lui intitolata, insieme a Silvano Vinceti, presidente del Comitato nazionale per la valorizzazione dei beni culturali e ambientali, che si è già occupato precedentemente del ritrovamento dei resti di Caravaggio e poi della Monna Lisa ritratta da Leonardo.
La decisione giunge dopo “due anni di attesa” con il consenso degli eredi, oltre che una raccolta firme indetta da Massimo D’Alema sino a Stefania Craxi, nonostante il patrocinio del ex ministro dei Beni culturali Sandro Bondi fosse arrivato già nel 2010.