Le persone che lavorano di notte, hanno un rischio maggiore di avere un attacco di cuore rispetto a chi lavora di giorno.
Ad affermarlo è uno studio coordinato dall’università dell’Ontario, pubblicato dal British Medical Journal, dopo aver raccolto i dati di analisi precedenti di due milioni di lavoratori, passando in rassegna ben 34 articoli già pubblicati, che hanno fatto emergere oltre 17 mila eventi coronarici.
Ebbene, il rischio di un attacco di cuore è risultato più alto del 23% nei lavoratori notturni, mentre quello di ictus è stato del 5% e quello di un evento coronarico del 24%.
All’aumento del rischio di malattia cardiache, sottolineano i ricercatori, non segue però, un analogo incremento nella mortalità, che per fortuna sale solo di poco.
La causa di questo maggior rischio, spiegano gli esperti, starebbe nella difficoltà a dormire e ad avere un’alimentazione equilibrata, riposando poco, si genera uno stato di perpetua eccitazione del sistema nervoso, il che porta conseguentemente all’obesità e al colesterolo. Dei programmi di screening dovrebbero essere pensati per identificare le persone che sono più a rischio.
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Occorre tenere in debita considerazione che il 30% dei turnisti, statisticamente parlando, ha lamentele da rivolgere al datore di lavoro ( ignorate) e queste portano all'insorgere di patologie nei primi 5 o 6 anni di lavoro su turni non brevi. I segnali dell'umore e del corpo CI SONO, ed è stupido ignorarli.