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In palestra il fitness a base di step, aerobica, cyclette e tapis roulant, si pratica sempre meno. Lo stesso vale per il Pilates, in quanto spopolano: zumba, pump, pole dance, striding, qi gong e jiu jitsu brasiliano.

Il responsabile del centro Dabliu Prati di Roma, Enrico Corleone, spiega il perché si facciano avanti queste nuove discipline.

La novità più rilevante è il calo di interesse nei confronti del Pilates, un’attività datata che sta perdendo appeal. Resiste invece lo spinning, anche se si tratta di un’attività piuttosto impegnativa“.

Ma a suscitare l’interesse di coloro che vogliono mantenersi in forma è il pump, dice l’esperto: “una tecnica di fitness ideata in America nel 1998 che si basa su due principi: equilibrio e progressività. Va poi forte, soprattutto tra le ragazze, la zumba, lezione di fitness di gruppo che utilizza i ritmi e i movimenti della musica afro-caraibica, mixati con i movimenti tradizionali dell’aerobica“.

Poi troviamo la pole danceuna tecnica eseguita con l’ausilio di un palo che combina danza e ginnastica”. Lo striding – spiega Corleone – “si rifà invece, allo spinnnig, solo che al posto della cyclette l’esercizio viene eseguito su un tapis roulant meccanico ma senza motore“.

“Il qi gong consiste invece in una serie di pratiche nonché esercizi collegati alla medicina tradizionale cinese e in parte anche alle arti marziali che prevedono la meditazione, la concentrazione mentale, il controllo della respirazione e movimenti particolari di esercizio fisico“.

Lo jiu jitsu brasiliano infine – conclude il responsabile del centro sportivo della Capitale – “non è altro che una variante carioca dell’arte marziale giapponese judo“.

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