Silvio Berlusconi è stato condannato a 4 anni di reclusione, di cui 3 indultati, per frode fiscale nel processo sui diritti tv di Mediaset, nel quale il pm aveva già chiesto 3 anni e 8 mesi.
Condanna poi di cinque anni, per l’interdizione dai pubblici uffici ma non è esecutiva visto che si tratta ancora di una sentenza di primo grado.
Berlusconi secondo i giudici era il “dominus indiscusso” della società, e quindi “non è sostenibile che questa abbia subito truffe per oltre un ventennio senza neanche accorgersene”.
Queste le motivazioni della sentenza che sono state lette dal presidente del collegio Edoardo D’Avossa al termine del processo Mediaset.
I giudici sostengono inoltre, che c’è stato “un preciso progetto di evasione esplicato in un arco temporale ampio e con modalità sofisticate”.
Berlusconi sarebbe “rimasto al vertice della gestione dei diritti” anche “dopo la discesa in campo” perché non c’era “altro soggetto” a gestire il sistema di frode.
Il sistema dei diritti tv Mediaset aveva pertanto, un “duplice fine”: ovvero una “imponente evasione fiscale” e la “fuoriuscita di denaro” a favore dell’ex premier.
Assolto, invece per non aver commesso il fatto, il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, che si è detto “solo moderatamente soddisfatto perché dispiaciuto per la condanna” del Cavaliere.
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