è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio della moglie Melania Rea, uccisa con 35 coltellate il 18 aprile dello scorso anno. Questa la decisione del gup di Teramo, Marina Tommolini, dopo una camera di consiglio durata 4 ore.
Sebbene i difensori di Salvatore Parolisi avessero chiesto l’assoluzione piena “perché sostengono che non abbia commesso il fatto”, il caporalmaggiore è stato condannato.
Le arringhe difensive, sono iniziate questa mattina intorno alle 10. Sia l’avvocato Nicodemo Gentile che Valter Biscotti si sono battuti sino all’ultimo sull'”insufficienza di prove”, criticando anche le indagini e la perizia dell’anatomopatologo Adirano Tagliabracci.
Nel momento in cui uno degli avvocati di Parolisi ha parlato della figlia Vittoria, e del suo affidamento, quest’ultimo, che non la vede da luglio 2011 ovvero dal suo arresto, si è commosso.
Unico momento in cui si è visto trapelare un cenno di commozione.
Parolisi indossava un giubbotto nero e un jeans quando è stato portato in tribunale dagli agenti.
Grazie al rito abbreviato, egli sconterà 30 anni di carcere. Ma non è tutto. Gli sono state inoltre comminate tutte le sanzioni accessorie, dall’interdizione perpetua dai pubblici uffici sino alla perdita della patria potestà genitoriale.
Il caporalmaggiore è ora detenuto nel carcere Castrogno di Teramo. Nei confronti dell’uomo è stato anche disposto l’isolamento diurno.
Il gup Tommolini ha infine previsto un obbligo di risarcimento di un 1 milione di euro.
Parolisi ha preferito non assistere alla lettura della sentenza.
Stasera il programma televisivo Quarto Grado, si occuperà nel corso della serata della sentenza di Parolisi.