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Rispetto alla vecchia Imposta comunale sugli immobili (Ici) gli aumenti del 2012 con l’Imu sono arrivati fino al 207% per la città di Milano e al 142% per Roma, Torino, Firenze e Genova.

Ma in alcuni capoluoghi come ad esempio Roma, Napoli e Perugia, in occasione della scadenza di dicembre, per la seconda rata si applicherà l’aliquota massima ovvero il 10,6 per mille, e pertanto la differenza tra Imu e quella che sarebbe stata Ici sarà del 269%, del 143% e del 142%.

Sui contratti di affitto concordati è in corso però, un tentativo di riportare l’aliquota per legge al 3,8 per mille, ovvero alla metà di quella base.

La proposta è partita in sede di discussione della legge di Stabilità, ma per la Confedilizia, c’è la volontà di ricondurre la quota di canone detraibile ai fini Irpef al 15% rispetto all’attuale che è del 5%.

Ci sono però città altre città in cui la rata a saldo di dicembre, costerà: a Milano, Trieste e Torino, l’aliquota scelta dal Comune è inferiore a quella base del 7,6 per mille. Le prime due hanno preferito quella al 6,5 per mille, l’ultima quella al 5,75.

Nelle città di Ancona, Aosta, Bologna, Firenze, Genova e Venezia, sarà mantenuta l’aliquota del 7,6 per mille.

La dichiarazione Imu, inoltre, non dovrà più essere presentata entro il mese di novembre ma ci saranno ancora 3 mesi di tempo a partire dalla pubblicazione del modello in Gazzetta Ufficiale.

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