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In Italia ci si sposa sempre meno, e in molti preferiscono non farlo con connazionali. A rivelarlo è l’Istat che prende come riferimento il biennio 2010/2011.

Ebbene, secondo l’indagine, raddoppiano le unioni civili: oggi sono 972mila contro il mezzo milione del 2007.

Una delle cause di tale fenomeno, è sicuramente la crisi economica, che vede pertanto aumentare i lavoratori precari e diminuire la possibilità di fare progetti duraturi nonché investimenti importanti come l’acquisto di una casa.

Sarebbero, infatti, il 50% gli uomini e il 34% le donne tra i 25 e i 34 anni a vivere ancora in famiglia per l’impossibilità di fare questo acquisto e mantenersi da soli.

La situazione, influenzerebbe anche le scelte in amore, per l’incertezza sul futuro, e per questo si preferiscono le convivenze prematrimoniali.

Nel 2011 sono stati celebrati 204.830 matrimoni, ovvero 12,897 in meno rispetto all’anno precedente, e anche la soglia limite si è spostata, con un’età media di 34 anni per gli uomini e 31 per le donne.

Un’altra tendenza rilevata dall’Istat è quella delle coppie miste. Gli uomini italiani preferiscono sposare più le donne rumene o ucraine. Infatti il 68% delle coppie formatesi nel 2011 presentano coniugi che hanno differenti nazionalità, e nel 17,7% la donna è rumena, mentre nel 9,9% dei casi è ucraina e nel 7,6% è brasiliana.

Molte donne italiane, invece, preferiscono gli uomini marocchini per il 10% o albanesi per l’8,1%.

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