Ad uccidere Whitney Houston il 12 febbraio scorso potrebbe non essere stato un attacco di cuore causato da sostanze stupefacenti che aveva assunto, ma da due sicari ingaggiati da potenti narcotrafficanti con cui la celebre cantante aveva un debito.
Ad affermarlo è un detective privato di Hollywood, Paul Huebel, che sostiene di avere anche le prove.
Il detective, sostiene di essere giunto a questa conclusione dopo aver ascoltato diversi informatori, e aver visionato i video della sorveglianza dell’albergo di Beverly Hills dove Whitney Houston è morta nonché in seguito ad un’esame attento fatto al referto del coroner sul suo cadavere.
La Houston aveva un debito di oltre un milione e mezzo di dollari. Inoltre Huebel citato dal National Enquirer, avrebbe rivelato che le telecamere della sorveglianza dell’hotel, avrebbero registrato le immagini di uno o di tutti e due i killer che entravano nella stanza della cantante il giorno della morte.
Nel rapporto medico legale si evince anche che sul cadavere ci sono i segni di una colluttazione, aggiungendo inoltre di aver consegnato le ‘prove’ all’Fbi auspicando che il caso fosse riaperto.
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