Sarebbero Austria e Germania, i Paesi europei più virtuosi nel riciclo dei rifiuti, con rispettivamente il 63% ed il 62%.
A dichiararlo è nuova relazione che è stata pubblicata dall’Aea, l’Agenzia Europea dell’Ambiente, che analizza la gestione dei rifiuti solidi urbani nei 27 Stati membri della Ue ed in Islanda, Croazia, Norvegia, Svizzera e Turchia.
In Europa ad esempio, nel 2010 il riciclo ha raggiunto complessivamente il 35% dei rifiuti urbani; un risultato migliore rispetto al 23% del 2001, anche se molti Paesi non ce la faranno a centrare i target imposti dall’Ue, che si prefigge di riutilizzare il 50% dei rifiuti domestici e simili entro il 2020.
Per ora sono 5 i Paesi che hanno già raggiunto questo obiettivo, ma per alcuni la strada è ancora lunga.
Il Regno Unito, pare abbia aumentato la quota di rifiuti solidi urbani recuperata dal 12 al 39% tra il 2001 ed il 2010; stesso discorso vale anche per l’Irlanda (la cui soglia del riciclo è ora al 36%).
Slovenia, Polonia ed Ungheria, sono i tre Stati, che hanno incrementato di parecchio la loro percentuale dopo l’ingresso in Ue, la cosa, non vale, però, per Bulgaria e Romania.
L’Italia, invece, ha visto un aumento della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, sebbene continuino ad esserci forti disparità fra regione e regione.
Gli scarti, in discarica sono di fatto diminuiti dal 2001, mentre sono cresciuti quelli dei rifiuti compostati, riciclati e inceneriti.
C’è da dire, però, che la modifica del trattamento dei rifiuti urbani negli ultimi dieci anni ha ridotto le emissioni di gas serra del 56% in Europa (includendo anche Norvegia e Svizzera).
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