Sono immagini molto forti, quelle di Ahmed, il bimbo-soldato ad Aleppo, che combatte tra le rovine in una delle strade più pericolose della città ormai distrutta: il video è stato pubblicato dal quotidiano britannico Telegraph e mostra questo bambino destreggiarsi in modo anche goffo con il suo fucile Ak-47 mentre tra le dita ha una sigaretta che aspira profondamente.
Nell’intervista il bimbo racconta che i genitori sono morti sotto a colpi di mortaio nel quartiere dove suo padre era combattente del Libero Esercito Siriano.
Così, l’unico parente che gli è rimasto è uno zio, un miliziano che il ragazzino è costretto a seguire. Infatti Ahmed spiega il perché di tale scelta dicendo “Non ho altra scelta: niente scuola, la mia famiglia è morta. Che altra possibilità ho?“.
Inoltre, secondo un rapporto di Human Rights Watch, sarebbero centinaia i bambini che combattono nelle città siriane, e vengono addestrati per partecipare alle guerre: ragazzi, che arrivano massimo a 13-14 anni.
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