La Corea del Nord ha deciso di bloccare l’accesso alla zona industriale di Kaesong, costruita con la Corea del Sud, che frutta allo stato comunista ben 2 miliardi di dollari l’anno; ma permetterà ai lavoratori sudcoreani di rientrare in patria. A riferirlo le autorità.
Tale decisione ha creato non pochi allarmismi e le reazioni di Seoul, il cui ministro della Difesa, Kim Kwan-jin, ha avvertito che si stanno valutando seriamente tutte le possibili opzioni, compresa l’azione militare, per garantire la sicurezza ai circa 800 lavoratori del Sud rimasti intrappolati nella zona industriale.
Si ritiene, infatti, che le fabbriche di questa zona industriale, che sono circa 123, dove vi lavorano 50.000 dipendenti nordcoreani e alcune centinaia di sudcoreani – siano ancora operative, ma la decisione della Corea del Nord rappresenti senza dubbio un ulteriore rafforzamento delle tensioni che si stanno creando nella penisola asiatica.
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